"È il riconoscimento più grande e testimonia la grandissima sensibilità del nostro presidente". A dirlo, a pochi minuti dall'arrivo di Mattarella in città per Trento Capitale europea e italiana del volontariato 2024, è il sindaco di Trento Franco Ianeselli.
"Trento ha deciso di candidarsi che era il 2022. Io avevo detto: ma non è un po' troppo candidarsi a capitale europea? Ce l'abbiamo fatta, eravamo in finale con Leopoli e sono contento che ci sia qui il sindaco di Leopoli, perché è fondamentale tenere questo vincolo, perché il volontariato guarda anche oltre i propri confini. È importante mantenere questo vincolo di solidarietà e di fratellanza, perché il volontariato vada anche oltre i propri confini", ha aggiunto Ianeselli.
"Oggi è un evento di visibilità per i molti volontari, per quelle persone che Mattarella ha definito un sommerso del bene che opera ogni giorno silenziosamente per migliorare le comunità", ha concluso il sindaco di Trento.
"Questa è una giornata così importante per tutti noi. È una giornata ricca di significato e lungamente attesa, che dà inizio ufficialmente a un anno straordinario: quello di Trento capitale europea e italiana del volontariato". Lo ha detto il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, alla T quotidiano Arena, in apertura di Trento capitale europea del volontariato. Il sindaco di Trento ha ricordato tre volontari trentini che non ci sono più: la cooperante internazionale Giorgia Depaoli, il sacerdote "dei poveri" don Dante Clauser e il fondatore di Ama Stefano Bertoldi. I volontari "sono un esempio per la politica, che sempre più spesso si fa intimorire dalla vastità e dalla complessità delle questioni del nostro tempo", ha aggiunto Ianeselli, che ha detto anche che "la solidarietà è dunque non solo la strada maestra indicata dalla nostra Costituzione, è anche la soluzione più razionale ed efficace per affrontare tanto le difficoltà quotidiane quanto le emergenze". "La nostra ambizione è quella di continuare a essere la città di Alcide De Gasperi, di Chiara Lubich, di Antonio Megalizzi: la città convintamente europea del dialogo, mai autosufficiente, che sceglie il confronto come metodo, la cooperazione come pratica quotidiana", ha concluso Franco Ianeselli.
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