Luce verde dall'Agenzia Spaziale Europea alla missione En Vision destinata a studiare Venere e il cui lancio è previsto nel 2031, e a Lisa, che per la prima volta studierà le onde gravitazionali dallo spazio e il cui lancio è in programma nel 2035. Alle due missioni, approvate dal Comitato dell'Esa per i programmi scientifici, l'Italia partecipa in modo importante con l'Agenzia Spaziale Italiana, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l'Università di Trento.
Il contributo all’hardware di Lisa è stato sviluppato sotto la responsabilità scientifica del Laboratorio di gravitazione sperimentale dell’Università di Trento e del Tifpa/Infn e con il partner industriale Ohb di Milano. “Con le masse in caduta libera curiamo il sistema più importante per la scienza di Lisa alle basse frequenze e quindi, speriamo, per le prime osservazioni delle onde gravitazionali prodotte dai buchi neri massicci al centro delle galassie”, commenta William Joseph Weber, del Dipartimento di fisica dell’Università di Trento e del Tifpa/Infn, e coordinatore del team di ricerca dell’ateneo trentino, composto anche da Rita Dolesi (Dipartimento di fisica) e Daniele Bortoluzzi (Dipartimento di ingegneria industriale).
Secondo il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, “questa è una giornata da segnare sul calendario per la ricerca trentina. Proprio nel momento in cui la Fondazione Bruno Kessler presenta un importante piano di mandato in cui viene fortemente messo al centro il sistema trentino, arriva la notizia di un ennesimo risultato scientifico di enorme importanza per il Trentino e per la sua università”.
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