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Quando iniziano e come si svolgono i colloqui orali

Quando iniziano e come si svolgono i colloqui orali

L'ultima delle tre che compongono l’esame di Maturità

06 giugno 2023

Cristiano.Pandolfo@ansa.it

ANSACheck

Studenti all 'esame di maturità - RIPRODUZIONE RISERVATA

Studenti all 'esame di maturità - RIPRODUZIONE RISERVATA
Studenti all 'esame di maturità - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’esame orale è forse uno degli incubi più ricorrenti quando, anche a distanza di anni, la Maturità torna a far capolino nelle notti dei diplomati. Probabilmente perché in passato gli veniva assegnato un ruolo quasi decisivo in termini di punteggio. Nell’ultima riforma generale dell’Esame di Stato, però, il suo peso è stato “normalizzato”, dandogli un valore pari a quello delle altre prove d’esame: 20 punti al massimo. Tuttavia, durante i tre anni caratterizzati dall’emergenza sanitaria, per facilitare il compito degli studenti alle prese con le lacune accumulate durante la pandemia, la prova orale ha recuperato la sua centralità in termini di punteggio: 60 punti nel biennio ’20-’21, 25 nel ’22. Quest’anno, invece, si torna al copione classico. Una notizia che, comunque, non allevierà il carico emotivo del momento in cui le commissioni e i maturandi si ritroveranno di fronte gli uni agli altri. Anche perché, se nell’ultimo triennio, l'unico componente esterno della commissione era il presidente, stavolta torna la composizione mista della squadra chiamata a valutare i maturandi, con tre professori provenienti da altre scuole. Insomma, visti le varie modifiche che si sono succedute a breve distanza di tempo, qualcuno potrebbe andare in confusione. Per questo, una pratica guida di Skuola.net ha voluto far luce su questo importante passaggio, riportando i diversi momenti chiave del colloquio di Maturità 2023, nonché il metodo di assegnazione del punteggio e gli obiettivi dell'interrogazione finale.

Il calendario degli esami orali di Maturità

Quando iniziano gli esami orali? La risposta non è univoca. Il calendario dei colloqui è variabile da scuola a scuola, ed è stabilito dalle singole commissioni. Ma è bene sapere che la prima convocazione non può avvenire prima di due giorni dalla pubblicazione degli esiti delle prove scritte, domeniche e giorni festivi esclusi. Il primo giorno utile, quindi - mettendo il caso di una correzione molto rapida degli scritti - è il lunedì successivo alle prove scritte: nel caso della Maturità 2023, il 26 giugno. Nella fase preliminare dei lavori della commissione d'esame, viene peraltro stabilito quale delle due classi abbinate a ciascuna commissione inizierà i colloqui. A seguire, l'ordine di interrogazione verrà deciso dal sorteggio di una lettera, corrispondente al cognome del primo candidato che sosterrà il colloquio. Da lì in poi si proseguirà in ordine alfabetico, con un massimo di cinque esaminati al giorno: in genere, questa tabella di marcia fa sì che tutti gli orali si svolgano entro la prima settimana di luglio.

Le fasi del colloquio orale della Maturità 2023

L'esame orale si compone di vari passaggi, con obiettivi e richieste differenti da parte dei membri di commissione. Nello svolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente. La durata indicativa del colloquio è di circa 60 minuti con la possibilità, in caso di assenza imprevista, di poter recuperare l'interrogazione nella sessione suppletiva, indicata sempre nel calendario stilato dalla commissione. Durante l'orale, il candidato dovrà dimostrare di aver conseguito il cosiddetto profilo educativo, culturale e professionale (detto anche PECUP), stabilito dalle linee guida del Ministero. Per farlo, dovrà superare diversi step. Si comincia con l'analisi, da parte del maturando, del materiale proposto dalla commissione: può trattarsi, ad esempio, di un testo, un documento, un'esperienza, un progetto o un problema. Si parte così con lo sviluppo di una discussione multidisciplinare che prende spunto proprio dal materiale della commissione, con i dovuti collegamenti tra le diverse materie. Lo studente, in questa fase, dovrà dimostrare “la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera". Dopodiché, il colloquio continua con un commento, tramite una breve relazione o un lavoro multimediale, dell'esperienza formativa del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l'Orientamento, l'ex Alternanza Scuola Lavoro). Infine, la commissione valuterà le competenze inerenti all'insegnamento dell'Educazione Civica. Si arriva così all’ultima fase del colloquio: il commento delle prove scritte, durante il quale si avrà l’occasione, in caso di errori, di dimostrare di saperli individuare e correggere

Come viene valutato il colloquio orale

Per quanto riguarda il punteggio delle prove, si torna allo schema pre-pandemico, quando il massimo raggiungibile in ognuna delle tre prove era di 20 punti: i tre passaggi dell'esame, quindi, avranno uguale peso nella formulazione del voto finale. Nel caso del colloquio orale, una volta terminata l'interrogazione del candidato, la sottocommissione procederà all'attribuzione del punteggio - fino, appunto, a 20 punti - prendendo come riferimento la griglia di valutazione predisposta in precedenza dal Ministero dell'Istruzione. Le linee guida del MIM stabiliscono cinque criteri di valutazione per assegnare il punteggio. Si tratta di cinque parametri ufficiali - utilizzati da tutte le scuole d’Italia - che permettono di formulare il voto d’orale. Il primo indicatore che viene misurato è la "Acquisizione dei contenuti e dei metodi delle diverse discipline del curricolo, con particolare riferimento a quelle d'indirizzo", per cui il candidato può ottenere fino a un massimo di 5 punti. Il secondo parametro è la "Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle tra loro", che vale fino a 5 punti; il terzo è la "Capacità di argomentare in maniera critica e personale, rielaborando i contenuti acquisiti", per cui ci sono fino ad altri 5 punti disponibili. Viene poi analizzata la "Ricchezza e padronanza lessicale e semantica, con specifico riferimento al linguaggio tecnico e/o di settore, anche in lingua straniera", che vale massimo 2,5 punti. Stesso valore - 2,5 punti al più - anche per l'ultimo fattore, cioè la "Capacità di analisi e comprensione della realtà in chiave di cittadinanza attiva a partire dalla riflessione sulle esperienze personali", che la commissione prenderà in considerazione nella formulazione del voto della prova.

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