In una San Paolo semideserta, a causa delle misure di isolamento decise dalle autorità, sono gli unici che si vedono regolarmente in giro: sono i rider delle diverse app di consegna a domicilio, che sfrecciano in moto o bicicletta per distribuire i pasti o la spesa che i residenti, rinchiusi nelle loro case, non possono procurarsi da soli. Per loro, che spesso lavorano per pochi soldi e senza le misure adeguate per proteggersi dal coronavirus, è stata lanciata una campagna di donazioni, alla quale possono contribuire tutti coloro che dipendono dal loro servizio. La campagna, accompagnata dall'hashtag #EntregaDoBem (Consegna del bene), propone ai clienti delle diverse app di aggiungere ad ogni ordine effettuato un bonus per il rider che se ne occuperà: o aggiungendo qualcosa da mangiare per lui, o donandogli dei soldi perché possa acquistare mascherine, alcol in gel o altri strumenti di protezione dal contagio.
L'idea è venuta a due pubblicitari di San Paolo, che a causa della pandemia hanno cominciato a lavorare da casa. "Questa crisi ha messo in evidenza che quelli che fanno le consegne dei delivery stanno facendo uno sforzo immenso, passando la giornata intera per strada, a volte senza nemmeno mangiare, guadagnando quattro soldi e senza potersi permettersi nemmeno i prodotti essenziali per l'igiene, solo per aiutare chi, come noi, è rinchiuso a casa", ha raccontato uno di loro, Felipe Revita. Per diffondere l'iniziativa, è stata creata una pagina di Instagram (@EntregaDoBem) nella quale chi vi partecipa può condividere storie ed informazioni. Come spiega Rosado, "siamo sempre in attesa che le grandi marche facciano qualcosa per aiutare i settori più vulnerabili, ma non ci fermiamo mai a pensare cosa possiamo fare noi stessi. Non ci vogliono i milioni per fare qualcosa che abbia un impatto positivo sulla società: tutto inizia con le piccole azioni".
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