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L'ad Sergio: "La Rai vittima di una guerra, vogliono distruggerla"

L'ad Sergio: "La Rai vittima di una guerra, vogliono distruggerla"

Gli editori con lo scrittore: la libertà di espressione è cuore della democrazia. Usigrai: "Controllo dell'informazione asfissiante". L'azienda: "Nessuna censura"

ROMA, 21 aprile 2024, 14:59

Redazione ANSA

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Roberto Sergio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Continuano le polemiche sul caso Scurati, dopo che il monologo dello scrittore sul 25 aprile è saltato dalla programmazione. Sulla questione è intervenuto anche l'ad Roberto Sergio. "Da settimane la Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l'obiettivo di distruggerla". Lo spiega l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, in un colloquio con La Stampa dopo il caso della censura del monologo sul 25 aprile dello scrittore Antonio Scurati. E proprio su questo l'ad annuncia che "quello che è accaduto non può finire qui" e che "per lunedì ho chiesto una relazione, saranno presi provvedimenti drastici". Infatti secondo Sergio è "surreale, surreale come sia potuto accadere, è necessario approfondire e dare risposte. Chi ha sbagliato paga".

Anche gli editori hanno dimostrato solidarietà a Scurati. "L'Associazione Italiana Editori è a fianco degli editori nel ribadire che la libertà di espressione è al cuore della democrazia ed è principio guida inderogabile per tutto il mondo del libro. Un Paese forte della sua democrazia non dovrebbe mai temere le opinioni degli scrittori, qualunque esse siano". A sottolinearlo è il presidente di Aie, Innocenzo Cipolletta, in merito al dibattito che si sta sviluppando intorno alla cancellazione del monologo sul 25 aprile che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto proporre su Rai3.    

 

Usigrai: "Controllo sull'informazione asfissiante". La Rai: "Nessuna censura"

 "Il controllo dei vertici della Rai sull'informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante. Dopo aver svuotato della loro identità due canali, ora i dirigenti nominati dal governo intervengono bloccando anche ospiti non graditi, come Antonio Scurati a cui era stato affidato un monologo sul 25 aprile, in una rete, Rai3, ormai stravolta nel palinsesto e irriconoscibile per i telespettatori". È il testo del comunicato dell'Usigrai letto in onda oggi in tutti i tg e giornali radio della Rai e pubblicato sui siti di Rainews, TgR e Televideo. "La stessa azienda - continua il comunicato - che ha speso 6 milioni di euro per il programma Avanti Popolo, ora avanza motivazioni di carattere economico per l'esclusione di Scurati. Motivazioni già smentite dai fatti. Siamo di fronte ad un sistema pervasivo di controllo che viola i principi del lavoro giornalistico. L'assemblea dei Comitati di redazione della Rai - si ricorda - mercoledì ha proclamato lo stato di agitazione e approvato 5 giorni di sciopero. Gentili telespettatrici e telespettatori, noi ci dissociamo dalle decisioni dell'azienda e lottiamo per un servizio pubblico indipendente, equilibrato e plurale". 

Video Comunicato Usigrai: 'Controllo sull'informazione asfissiante'

"Nessun controllo sull'informazione e nessuna censura sono state operate dall'azienda nei confronti di programmi e conduttori. La Rai è patrimonio di tutti gli italiani ed esprime oggi più che mai i valori del pluralismo e della libertà di espressione". è la replica dell'azienda alla nota dell'Usigrai.

"Sforzo dell'azienda - continua il comunicato della Rai - è quello di aggiungere, innovare, sperimentare nuovi contenuti e nuove narrazioni. Aggiungere opinioni, idee e punti di vista vuol dire essere ancora più pluralisti di come la Rai è stata in passato. Nessuno ha mai messo in discussione la possibilità di partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà condotta da Serena Bortone, la cui presenza era stata ampiamente annunciata. Il tentativo di strumentalizzare con polemiche sterili un caso montato sul nulla, rischia di vanificare il grande impegno che in questi mesi l'azienda ha profuso per migliorare il proprio assetto industriale ed economico e tutelare e valorizzare la grande tradizione del servizio pubblico".

L'ad Sergio: "Vogliono distruggere la Rai"

"Da settimane la Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l'obiettivo di distruggerla". Lo spiega l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, in un colloquio con La Stampa dopo il caso Scurati. E proprio su questo l'ad annuncia che "quello che è accaduto non può finire qui" e che "per lunedì ho chiesto una relazione, saranno presi provvedimenti drastici". Infatti secondo Sergio è "surreale, surreale come sia potuto accadere, è necessario approfondire e dare risposte. Chi ha sbagliato paga".

Del monologo censurato "nessuno mi ha informato. Ho appreso del caso Scurati - racconta - dal post che la giornalista Serena Bortone ha pubblicato sui profili social. Si doveva agire diversamente. Possiamo anche discutere sulla richiesta di mille e 800 euro per un minuto in trasmissione, se fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato". "Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario - prosegue - un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio". Infine sulle possibili ingerenze politiche da parte della politica l'ad Rai assicura che "io non ho mai ricevuto interventi o telefonate dalla maggioranza di governo per condizionare scelte su programmi, conduttori o argomenti di qualunque genere".

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