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Pnrr, il parlamento approva la risoluzione di maggioranza. Fitto: 'Basta polemiche, nessun definanziamento'

Pnrr, il parlamento approva la risoluzione di maggioranza. Fitto: 'Basta polemiche, nessun definanziamento'

La comunicazioni del ministro alla Camera e al Senato: 'E' stato un lavoro molto complesso e articolato'

01 agosto 2023, 21:14

Redazione ANSA

ANSACheck

Il ministro Fitto al Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Fitto al Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro Fitto al Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Via libera dell'Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro delle Politiche europee Raffaele Fitto sull'attuazione del Pnrr. I voti favorevoli sono stati 99, 60 contrari e 9 astenuti. Il Terzo polo compatto si è astenuto. Il ministro Fitto ha espresso parere favorevole sulla proposta di risoluzione della maggioranza e contrario sulle altre quattro proposte che sono state precluse. Il definanziamento degli interventi si concretizzerà al termine del confronto con la commissione Ue e quello sarà il momento in cui andremo a riarticolare il finanziamento con altri "fondi", usando un meccanismo che è quello auspicato e sollecitato dalla commissione Ue nelle recenti raccomandazioni". Lo ha detto il ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto nelle comunicazioni sul Pnrr al Senato.

In precedenza anche la Camera aveva approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro delle Politiche europee Raffaele Fitto sull'attuazione del Pnrr. Il Terzo Polo ha votato con la maggioranza.

"Venerdì la Commissione Ue ha dato il via libera alle proposte che il governo ha messo in campo sia relativamente all'approvazione della terza rata con modifiche che alla quarta. E' stato un lavoro molto complesso e articolato" su cui c'è stato un "apprezzamento pubblico da parte di molti esponenti Ue. Il coordinamento e il confronto costante con l'Ue sta producendo dei risultati positivi": così il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, nelle comunicazioni alla Camera sulla revisione complessiva degli investimenti del Pnrr. "Non considero positiva la costruzione di una polemica su questi obiettivi", ha aggiunto.

"Abbiamo ascoltato per giorni, e di questo sono dispiaciuto e deluso, della responsabilità di questo governo sul fronte degli asili nido. Questo è surreale - ha detto Fitto -. Noi nell'ambito degli asili nido abbiamo lavorato per individuare soluzioni e modificare gli obiettivi intermedi e abbiamo individuato 900 milioni aggiuntivi per un nuovo bando che dà una risposta su questa direzione. Altro che tagli". 

Si sta avviando "una fase che completerà il suo iter entro il 2023 e ci consentirà di ricevere 35 miliardi che è l'intera somma prevista", ha spiegato il ministro riferendosi alle risorse complessive della terza e quarta rata.

"Gli interventi previsti all'interno del Pnrr vanno avanti regolarmente. Non c'è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto", ha aggiunto Fitto. "Le nuove misure individuate non saranno oggetto di definanziamento, andranno avanti regolarmente": il governo sta "garantendo il finanziamento per tutti gli interventi, perché gli interventi restano garantiti. Lo dico ai sindaci, a chi ha immaginato scenari catastrofici. Saranno oggetto di un confronto con l'Ue".

"Sul tema dell'evasione fiscale nell'ambito del Pnrr c'è una serie di misure per incoraggiare l'adempimento degli obblighi fiscali e tra le prossime scadenze vi sono dei target definiti in termine di risultato", ha detto il ministro Fitto nella sua replica alla Camera. "Il contrasto all'evasione fiscale rappresenta un'assoluta priorità dell'azione del nostro governo", ha sottolineato.

"Io vi invito a leggere complessivamente le dichiarazioni del presidente Mattarella - ha proseguito il ministro - cui noi facciamo riferimento con grandissimo spirito di rispetto istituzionale. In una delle sue ultime dichiarazioni ha detto con chiarezza che quando lui ha fatto il richiamo degasperiano che ci si mettesse alla stanga lo ha fatto a tutti, al governo, alle opposizioni alle parti sociali e alle organizzazioni di categoria. Lo ha fatto al Paese. Ecco noi lavoreremo con questo spirito, nel solco del messaggio del presidente Mattarella: lo faremo con senso di responsabilità, sapendo che questa non è una partita solo del nostro governo, ma è la partita del Paese".

Durante la replica, il ministro Fitto è intervenuto sulla giustizia civile: "Vorrei garantire e assicurare che sul tema della giustizia civile e penale sono in via di definizione, a giorni, oltre 20 decreti che saranno adottati. Non stiamo riducendo l'obiettivo, ma lo stiamo aggiornando".
Toccato anche il tema dell'Ecobonus: "L'Ecobonus che noi immaginiamo non punta solo alle famiglie meno abbienti, che chiaramente rappresentano una priorità, ma anche ai giovani e ai condomini". Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto nella sua replica alla Camera. Lo si vedrà "nella fase di attuazione": "quindi non soldi a pioggia, come fatto precedentemente con gravi rischi e problemi per le casse dello Stato, ma risorse mirate a chi ha bisogno di un sostegno perché ne ha realmente una necessità".
"Sui ritardi di pagamento, confermo la sensibilità del governo su questo aspetto, e ricordo che con una norma abbiamo affrontato il punto con un sistema che prevede la rendicontazione normativa al 30 giugno 2023 e recentemente abbiamo adottato una norma nel decreto sulla governance che introduce nuove disposizioni" per la riduzione dei tempi: "la modifica proposta non è un rinvio della riduzione dei termini ma solo un rinvio della verifica in relazione all'attivazione di sistema monitoraggio molto complesso", ha detto Fitto.
"Stiamo lavorando anche in sinergia con tutte amministrazioni locali per rispettare i termini. Non è un argomento semplice ma non c'è l'idea di un rinvio", ha detto. Sulla Transizione 5.0, che prevede 4 miliardi per incentivi automatici, "questa misura tende ad assicurare la continuità operativa del Piano Industria 4.0 rafforzandolo", ha puntualizzato Fitto.

"Siamo preoccupati per il Paese - ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo in Aula - e c'è il sospetto non solo che siate incapaci di gestirlo ma che qualcuno speri in un segnale" sul piano europeo dal fallimento del Pnrr. Ma "state giocando con la credibilità dell'Italia". Basta "piantare bandierine ideologiche negli occhi dei più poveri" coi tagli, "se volete condurre in porto il Pnrr noi ci siamo, tifiamo per l'Italia e vogliamo metterci alla stanga: a voi la possibilità" di invertire la rotta ascoltando sindaci e opposizioni "di fermare questi tagli per non perdere questa occasione storica".

La preoccupazione dei sindaci: 'Tolti 13 miliardi di euro'

Le parole di Decaro, presidente dell'Anci. "Il Pnrr è già stato stabilito. Sono risorse che sono state già distribuite ai soggetti attuatori che sono ministeri, Agenzie dello Stato e Comuni. Anche qui, ci sono stati tolti 13 miliardi di euro su 16 e ancora non capiamo perché". Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro, intervenendo alla trasmissione di La7 Omnibus. "Un mese fa - ha ricordato - abbiamo fatto vedere a tutti gli esponenti del Governo che i Comuni sono l'unico soggetto attuatore che sta spendendo le risorse. Per fare l'esempio degli asili nido: abbiamo impegnato risorse per il 92,4% dell'ammontare complessivo perché entro la fine di giugno abbiamo fatto le gare. Noi, quei soldi, li abbiamo impegnati. Sono arrivato a quella riunione con un mattone, era il mattone di un asilo nido che stiamo costruendo in un comune della provincia di Latina. Non so perché si tolgano i soldi ai Comuni che invece stanno lavorando e dimostrando che i soldi poi si spendono". "Di quei 6 miliardi del ministero dell'Interno, 2 miliardi e mezzo li abbiamo spesi e oggi quelle risorse vengono tolte e saranno sostituite non abbiamo ancora capito come e quando", ha continuato il presidente dell'Anci sottolineando che "ci sono soggetti attuatori come i ministeri o le agenzie dello Stato che sono ferme al palo, che non hanno ancora fatto le progettazioni esecutive di quelle opere che devono realizzare. Perché toglierle ai Comuni?".

Il sindaco di Napoli. "E' una decisione che mi lascia abbastanza perplesso. Non abbiamo avuto comunicazioni dal Governo e mi risulta che questa sia una proposta del Governo alla Commissione europea in tema di rinegoziazione del Pnrr, ma noi andiamo avanti come se nulla fosse per rispettare i tempi". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alla rimodulazione del Pnrr a seguito della quale restano fuori i progetti di riqualificazione Re-Start Scampia e di Taverna del Ferro, precedentemente finanziati e per cui il Comune ha espletato e aggiudicato le gare.
Manfredi ha infatti riferito che per quanto riguarda Scampia l'apertura del cantiere è fissata per il mese di ottobre mentre a Taverna del Ferro entro la fine dell'anno. "Noi non vogliamo mancare questi obiettivi - ha sottolineato il sindaco - che sono estremamente importanti in primo luogo per dare una risposta a territori che hanno bisogno di questa riqualificazione e dunque non arretreremo rispetto a questa scelta e poi c'è anche il tema dei vincoli di contratti fatti con le imprese che significa anche dare opportunità di lavoro".

"Il ministro Fitto ha dichiarato che i progetti verrebbero coperti con le risorse del Fondo sviluppo e coesione, ma dalla mia esperienza so bene che quando si spostano linee di finanziamento gli aspetti burocratici diventano molto complicati". Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alla rimodulazione del Pnrr che a Napoli mette a rischio i progetti di riqualificazione di Scampia e di Taverna del Ferro. "Fino a quando c'era un definanziamento di progetti che avevano difficoltà dal punto di vista dell'avvio e dei ritardi conclamati - ha aggiunto - allora questo mi trovava d'accordo, ma spostare intere linee che ammontano in questo caso a quasi 13 miliardi mi lascia abbastanza perplesso. Aspettiamo di avere indicazioni chiare".

L'intervento di Della Vedova (+Europa). "Se oggi Meloni fosse seduta sui banchi dell'opposizione, con la benzina a 2 euro e mezzo, il record di sbarchi e il dato di crescita più basso d'Europa, avrebbe come minimo chiesto la crisi di governo. E invece oggi abbiamo ascoltato mezz'ora di arringa difensiva di Fitto sulle polemiche dell'opposizione sul Pnrr". Lo ha detto Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, intervenendo in aula alla Camera dopo le comunicazioni del ministro sul Pnrr. "Fitto non ha dato risposte sulle riforme, che per noi insieme agli investimenti sono fondamentali per la produttività in Italia. Non ha dato risposte sulla concorrenza: non ci ha spiegato perché questa riforma è un guscio vuoto, e non sono stati affrontati neanche i temi sensibili come balneari e taxi: un danno per l'Italia. Fitto oggi doveva spiegare a noi e ai sindaci dove e come il definanziamento verrà sostituito con i finanziamenti: fondi di coesione o debito pubblico? Lei oggi doveva dare una risposta ai sindaci e non l'ha data. Sul dissesto idrogeologico, chiedevamo risposte e fondi. Lei non ha dato risposte. +Europa non voterà a favore della mozione di maggioranza ma sono comunque felice dell'accordo con la commissione: voglio ringraziare - ha concluso Della Vedova - il commissario Gentiloni che si è attivato perché si arrivasse a questa decisione: il Pnrr è per l'Europa e per la prossima generazione di europei".

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