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Shoah: Meloni, furia nazifascista memoria di tutti italiani

Shoah: Meloni, furia nazifascista memoria di tutti italiani

Nel 79/mo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma. La Russa: 'Tra le pagine più buie della storia'. Letta: 'Sopravvissero solo in 16'

16 ottobre 2022, 16:33

Redazione ANSA

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Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

"La vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa". La leader di FdI, Giorgia Meloni, ricorda il rastrellamento del ghetto di Roma, avvenuto 79 anni fa. "Un orrore - aggiunge in una nota - che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l'indifferenza e l'odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l'antisemitismo".

"Il 16 ottobre 1943 è per Roma e per l'Italia una giornata tragica, buia e insanabile", è il testo della nota di Meloni. "Quella mattina, pochi minuti dopo le 5.00, la vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa. Più di mille persone furono deportate e di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno. Nessuno dei bambini. Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l'indifferenza e l'odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l'antisemitismo", si conclude il testo.

Meloni e la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Duregehello - si apprende - si sono sentite telefonicamente questa mattina. Nel corso della chiamata la leader di Fdi ha espresso vicinanza e sostegno nel giorno in cui ricorre l'anniversario del rastrellamento del ghetto della Capitale del 1943.

"Il rastrellamento del ghetto di Roma rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia. Quel giorno, oltre mille persone tra donne, uomini e bambini furono strappate ai loro affetti e deportate al campo di sterminio di Auschwitz. Solo 16 di loro fecero ritorno". Lo afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "È compito di tutti, a cominciare dalle più alte istituzioni, tramandarne il ricordo affinché in futuro non si ripetano mai più simili tragedie. Alla comunità ebraica, oggi come sempre, la mia sincera vicinanza", conclude.

"Quel che accadde all'alba del 16 ottobre del 1943 rappresenta una delle pagine più buie, tristi e raccapriccianti della storia del nostro Paese. Più di mille ebrei, con oltre 200 bambini, furono vittime della ferocia nazista che strappò via vite facendo irruzione casa per casa. Il sabato nero del ghetto di Roma deve rappresentare una memoria indelebile affinché simili orrori non si ripetano mai più. E' dovere delle Istituzioni mantenere sempre vivo il ricordo per contrastare qualsiasi forma di razzismo e antisemitismo". Lo afferma il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

"Il rastrellamento del ghetto di Roma sarà sempre una pagina buia e incancellabile della nostra storia. Oltre al nostro ricordo e alla nostra solidarietà alla Comunità Ebraica, dobbiamo garantire l'impegno affinché certi orrori non si ripetano. L'antisemitismo non dev'essere mai sottovalutato o - peggio - tollerato". Così il leader della Lega Matteo Salvini in una nota, ricordando il rastrellamento del ghetto di Roma il 16 ottobre 1943.

"Sopravvissero in 16. Il 16 ottobre 1943 il rastrellamento a Roma al Ghetto e la deportazione ad Auschwitz". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.

"Il 16 ottobre del 1943 le truppe nazifasciste rastrellarono e deportarono al campo di concentramento di Auschwitz oltre mille tra uomini, donne e bambini che abitavano nel Ghetto di Roma. Una ferita lacerante per la città e per l'intero Paese, una pagina nera della nostra storia che mai potrà essere cancellata". Lo scrive il leader del M5s, Giuseppe Conte, su Facebook, nell'anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma. "Questo anniversario non ci sfida a un mero esercizio di ricordo. È semmai monito - aggiunge Conte - affinché nelle Istituzioni e nelle nostre piazze e nelle nostre strade non sia mai abbassata la guardia contro un revanscismo culturale che ammicca a vecchie nostalgie. Affinché i valori antifascisti del nostro ordinamento costituzionale non siano mai più minacciati dalla demagogia eversiva. È un impegno che dobbiamo assolvere tutti insieme. Abbiamo il dovere morale, come cittadini e come comunità nazionale, di raccoglierlo, custodirlo e lasciarlo in dote a chi verrà dopo di noi".

Dureghello, oggi più che mai anniversario significativo - "Oggi più che mai questo anniversario diventa significativo e importante, come è stata significativa la presenza delle istituzioni anche quest'anno al nostro fianco". Lo ha detto Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, alla cerimonia al Tempio Maggiore, in occasione del 79esimo anniversario della razzia del Ghetto e della deportazione dei cittadini romani di religione ebraica. "Un anniversario importante quello del rastrellamento degli ebrei dalla città di Roma, perché fu proprio in tutta la città che li andarono a prendere strappandoli alle loro case e ai loro affetti - ha sottolineato Dureghello -. A distanza di tanti anni ancora più significativo è ricordare non soltanto la memoria, ma l'efferatezza e la tragicità di quella razzia che fu compiuta dalle truppe naziste accompagnate dai fascisti che vollero privare quelle persone della dignità e della vita dopo averle oppresse e sacrificate con le leggi razziste".

"Il 16 ottobre 1943 è la data in cui ricordiamo la prima deportazione nazifascista degli ebrei romani. Uomini, donne e bambini strappati dalle loro case e mandati a morire. Mantenere vivo il ricordo è un imperativo morale che serve a spegnere le sirene dell'odio e del fanatismo", scrive su twitter Dureghello.

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