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'Dall'inizio della guerra l'Ue versa alla Russia 85 miliardi' LO STUDIO

'Dall'inizio della guerra l'Ue versa alla Russia 85 miliardi' LO STUDIO

Per il Crea il valore export di Mosca supera i costi dell'invasione

BRUXELLES, 06 settembre 2022, 15:02

Redazione ANSA

ANSACheck

Vladimir Putin © ANSA/EPA

Vladimir Putin © ANSA/EPA
Vladimir Putin © ANSA/EPA

Dall'inizio dell'invasione in Ucraina l'Ue è stato il principale importatore di combustibili fossili dalla Russia, per un controvalore di 85 miliardi di euro. I calcoli li fa il Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea), nato in Finlandia nel 2019.

LO STUDIO

Secondo il Crea, i guadagni complessivi di Mosca dalle esportazioni di petrolio, gas e carbone hanno raggiunto i 158 miliardi di euro da febbraio ad agosto, rispetto ai 100 miliardi di euro che, secondo le stime, la guerra è costata al Cremlino. 

Dopo l'Ue, i principali acquirenti di energia russa sono Cina (35 mld), Turchia (11 mld), India (7 mld) e Corea del Sud (2 mld). Nell'Unione, i maggiori importatori sono stati Germania (19 mld), Paesi Bassi (11,1 mld), Italia (8,6 mld), Polonia (7,4 mld), Francia (5,5 mld). I proventi di queste esportazioni, ammonisce il Crea, hanno contribuito per circa 43 miliardi di euro al bilancio federale russo, aiutando a finanziare la guerra in Ucraina.
    Ma l'istituto di ricerca indica anche che rispetto all'inizio dell'invasione c'è stato un calo del 18% dei volumi delle esportazioni di combustibili fossili russi, trainato da un calo del 35% delle esportazioni verso l'Ue e solo parzialmente compensato da altri Paesi. L'impatto dello stop all'import di petrolio russo deciso da Bruxelles è ancora da valutare pienamente, si legge inoltre nel rapporto, ma gli acquisti Ue sono già calati del 17% e sono destinati a diminuire del 90% quando il divieto sarà a pieno regime, alla fine dell'anno.
    
   

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