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Il Sud, laboratorio del campo largo, lascia al palo M5s

Il Sud, laboratorio del campo largo, lascia al palo M5s

Partito di Conte, esclusa la roccaforte di Taranto, non tiene

BARI, 13 giugno 2022, 22:57

di Vincenzo Chiumarulo

ANSACheck

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte - RIPRODUZIONE RISERVATA

Al Sud l'esito del voto nei maggiori comuni in cui si è sperimentata l'alleanza Pd-M5S non consegna una risposta chiara all'interrogativo del Pd sulla forza del suo primo potenziale alleato del campo largo, i 5 stelle.

A Palermo il candidato sindaco del centrodestra Roberto Lagalla, con circa il 47,6% delle preferenze, strapperebbe al primo turno la guida del comune al centrosinistra che ne ha tenuto le redini per cinque mandati con Leoluca Orlando (Pd). Il candidato del M5S e del Partito democratico, Franco Miceli, segue con ben 20 punti di distacco, nonostante le polemiche che hanno caratterizzato la campagna elettorale del suo avversario. Lagalla, oltre a ottenere il supporto di Cuffaro e Dell'Utri, condannati in via definitiva per mafia, ha dovuto anche fare i conti con l'arresto di due candidati consiglieri della sua coalizione negli ultimi giorni.

A Taranto, invece, dove secondo i primi dati non sarebbe necessario il ballottaggio, l'alleanza giallo-rossa ha portato il sindaco uscente Rinaldo Melucci a ottenere circa il 62% dei voti: Melucci, già molto apprezzato dai cittadini per le sue battaglie ambientaliste contro l'inquinamento prodotto dai grandi poli industriali, e in particolare per la sua ordinanza che intimava la chiusura dell'area a caldo dell'ex Ilva, era stato sfiduciato lo scorso novembre. Ma il centrosinistra si è compattato per sostenerlo con il M5S. Negli ultimi scorci di campagna elettorale è stato l'ex premier Giuseppe Conte a raggiungere il capoluogo ionico per la volata finale: il presidente del Movimento ha ribadito ai tarantini l'impegno perché in città stiano finalmente insieme il diritto al lavoro e quello alla salute. L'avversario diretto di Melucci, l'ex segretario provinciale del Pd Walter Musillo, sostenuto in questa corsa a Palazzo di città dal centrodestra, otterrebbe circa 30 punti percentuali in meno.

Un caso particolare è quello di Barletta, nella provincia pugliese Barletta-Andria-Trani, dove la candidatura di Santa Scommegna ha diviso il centrosinistra e ha portato i Pentastellati a correre da soli. Il risultato, secondo le prime proiezioni, è che il candidato del centrodestra, l'ex sindaco Cosimo Cannito, è in testa con circa il 45% dei voti. Scommegna lo insegue con il 33% mentre la candidata del M5S, Maria Angela Carone, raccoglie circa il 2% delle preferenze. Carmine Doronzo, sostenuto da Sinistra italiana e Italia Viva, incassa il 19%.

Neppure a Catanzaro, in Calabria, in base ai primi dati disponibili, il binomio Pd-M5S sarebbe riuscito a portare alla vittoria al primo turno il candidato sindaco Nicola Fiorita che si fermerebbe a circa 16 punti dietro Valerio Donato (Fi-Lega) in testa con oltre il 47%. L'intesa giallo-rossa sembra invece funzionare a Nola, in Campania, dove Carlo Buonauro è in vantaggio con il 51% delle preferenze sull'avversario Maurizio Barbato che lo insegue con il 46,4%. 
   

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