Secondo un rapporto dell'Istituto
socio-ambientale, durante i primi tre anni del governo di Jair
Bolsonaro, la deforestazione delle aree protette nell'Amazzonia
brasiliana è cresciuta sensibilmente. In particolare, tra il
2019 e il 2021 la deforestazione delle Unità di conservazione è
aumentata del 79% rispetto al triennio 2016-2018, indica lo
studio basato sui dati del Progetto di monitoraggio del
disboscamento dell'Amazzonia per satellite.
La ong ha inoltre mostrato che nelle Unità di conservazione
situate nelle terre indigene la deforestazione finora è
aumentata addirittura del 138% con l'attuale governo.
La distruzione della foresta nelle riserve indigene è
maggiore rispetto ad altre regioni a causa dell'offensiva
lanciata da cercatori d'oro, trafficanti di legname e produttori
di bestiame e soia, sostengono gli ambientalisti.
Per il coordinatore del rapporto dell'Istituto socio-ambientale,
Antonio Oviedo, il governo ha "smantellato" le politiche di
tutela dell'Amazzonia attraverso una serie di misure come la
mancanza di vigilanza e l'eliminazione delle multe a carico di
chi commette reati ambientali.
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