L'intervista a Vladimir Putin dell'ex anchor di Fox news, Carlson Tucker, sarà pubblicata venerdì mattina sul sito web del Cremlino in russo e in inglese: lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass. "Verranno pubblicati sia il video che la trascrizione completa in russo e inglese. Naturalmente ciò avverrà dopo che Carlson avrà pubblicato" l'intervista "sulle sue piattaforme", ha detto Peskov.
"Per noi è importante assicurare che quante più persone al mondo conoscano la visione globale e l'opinione del capo di Stato russo", ha detto Peskov a proposito dell'intervista. "Lo stesso Carlson e il suo arrivo in Russia per intervistare Putin è stato un evento che ha avuto una risonanza speciale sia negli Stati Uniti che nel nostro Paese", ha detto ancora Peskov. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass.
Intanto, la televisione cinese Cctv citata dall'agenzia russa Tass riferisce che il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping hanno avuto oggi una conversazione telefonica. Mosca e Pechino devono difendere risolutamente la loro sovranità e resistere alle "interferenze di forze esterne nei loro affari interni", ha detto il presidente cinese Xi Jinping nel colloquio, secondo quanto riferisce l'agenzia russa Ria Novosti citando la televisione cinese Cctv.
Bocciata la candidatura alla presidenza dell'antiguerra Boris Nadezhdin, che annuncia ricorso
Il candidato antiguerra alla presidenza russa, Boris Nadezhdin, ha annunciato che la sua candidatura è stata bocciata dalla Commissione elettorale centrale. Nadezhdin ha detto che farà appello alla Corte Suprema. "Non concordo con la decisione della Commissione - ha scritto sul suo canale Telegram Nadezhdin -. Ho raccolto più di 200 mila firme in tutta la Russia. Abbiamo condotto la raccolta firme apertamente e onestamente e tutto il mondo ha visto le code presso i nostri uffici e punti di raccolta".
Secondo Nadezhdin, la Commissione elettorale non ha bocciato lui, bensì "decine di milioni" di russi che lo volevano votare, ma ha ammesso che il presidente in carica Vladimir Putin avrebbe avuto maggiori possibilità di vincere. "Sono in seconda posizione dopo Putin, nei sondaggi ho previsioni a due cifre, e voi mi parlate di 11 morti", ha detto Nadezhdin, rivolgendosi alla Commissione elettorale, secondo la quale, appunto, tra le firme raccolte figurerebbero quelle di 11 persone decedute.
"Non c'è niente da commentare qui, la Commissione elettorale centrale segue in modo preciso le regole stabilite per i candidati". Lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, a proposito del caso di Boris Nadezhdin: il politico contrario alla guerra in Ucraina che stamattina ha annunciato che la sua candidatura alle presidenziali russe è stata bocciata dalla Commissione elettorale centrale. "Ci sono alcuni parametri che il candidato deve soddisfare. E quello che abbiamo sentito oggi dalla Commissione elettorale centrale è che c'era un gran numero di irregolarità nelle firme e che molte firme non erano valide. Cioè, questo importante criterio non è stato soddisfatto", ha detto Peskov. La decisione della Commissione elettorale russa di respingere la candidatura di Nadezhdin è però da molti considerata di chiara matrice politica.
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