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In evidenza
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I commercialisti mettono in luce
alcuni 'nodi' dell'ultima normativa sul Superbonus: nella
lettera inviata dal presidente del Consiglio nazionale Elbano de
Nuccio al ministro e al viceministro dell'Economia Giancarlo
Giorgetti e Maurizio Leo si evidenziano "criticità" nel decreto
varato giorni fa dal Cdm che "rischiano di essere penalizzanti
per i contribuenti".
In particolare, sottolineano i professionisti, "l'articolo 2
inibisce l'applicazione della remissione in bonis relativamente
alle comunicazioni da trasmettere all'Agenzia delle Entrate
entro il prossimo 4 aprile per l'esercizio delle opzioni per la
cessione del credito e lo sconto in fattura" e "impedisce,
inoltre, la mera sostituzione delle comunicazioni inviate dal 1°
al 4 aprile 2024. Le ragioni di tali previsioni sono,
evidentemente, legate all'esigenza di conoscere in modo puntuale
il dato aggregato dell'ammontare dei crediti ceduti e scontati.
Ciò non di meno, appare di immediata evidenza che la
disposizione è eccessivamente penalizzante in quanto crea le
condizioni per cui molti contribuenti perdano le agevolazioni, a
cui hanno pieno diritto, per errori commessi in buona fede (si
pensi a un errore di un solo codice fiscale in un condominio di
centinaia di persone)".
L'istituto della "remissione in bonis", sottolinea il numero uno
dei commercialisti, "è stato introdotto, ben dodici anni or
sono, proprio per tutelare tali comportamenti in buona fede e
impedirne l'uso solo alla casistica in oggetto non appare
sacrificabile a esigenze informative di contabilità pubblica. E
ciò è ancor più vero per le comunicazioni inviate dal 1° al 4
aprile che non potranno essere sostituite utilizzando le
procedure ordinariamente previste in caso di errori o di scarti
in fase di trasmissione, il che costituisce, anche per gli
iscritti che rappresento, una falcidia pericolosissima
considerate le condizioni incerte e frenetiche in cui ci si
trova ad operare", recita la nota.
L'auspicio dei vertici della categoria professionale è che le
criticità segnalate "possano trovare un'adeguata soluzione in
sede di conversione del decreto legge", si osserva, in
conclusione.
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