Battuta d'arresto nella corsa al
rialzo dei prezzi delle case, nel Regno Unito avviato verso la
Brexit. Lo testimonia l'ultimo dato mensile disponibile - quello
di ottobre - reso noto oggi dall'Office for National Statistics
britannico. In media, il calo é stato dello 0,5%: un dato che
non cancella l'incremento su base annua, tuttora indicato a un
robusto +4,5%, ma che suscita qualche rinnovata preoccupazione
sulla tendenza in prospettiva del mercato immobiliare - vero
pilastro dell'economia del Paese, a cominciare da Londra - dopo
anni e anni di boom, di mega investimenti, di profitti stellari,
oltre che di diffusi fenomeni di speculazione.
Secondo Richard Snook, senior economist alla PwC, qualche
ragione d'allarme c'é: l'annunciata abolizione da parte del
governo conservatore dell'imposta di bollo "é destinata -
premette all'agenzia Pa - a garantire una piccola nuova spinta
al mercato nel 2018. Ma il dato di oggi suggerisce comunque come
l'incertezza legata alla Brexit possa condurre a un
rallentamento più strutturale del mercato". Di diverso avviso
Mark Harris, broker nel settore dei mutui e ceo di SPF Private
Clients, secondo il quale, "a dispetto dell'incertezza creata
dalla Brexit, molta gente ha insistito a comprare e vendere
proprietà come nulla fosse. E gli acquirenti continuano a
beneficiare dei più convenienti mutui a tasso fisso mai visti".
In Inghilterra, in effetti, il prezzo delle case é aumentato
nell'ultimo anno di un altro 4,7%, a un ritmo che resta
sostenuto, fino a una media di 241.000 sterline per alloggio.
Mentre fra le altre regioni, tutte storicamente meno
'esplosive' sul fronte immobiliare, in Galles la crescita é
stata del 4,5%; in Irlanda del Nord addirittura del 6%; e solo
in Scozia si é fermata al 2,8%.
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