Esponenti socialdemocratici (Spd)
e Verdi della coalizione di sinistra-centro tedesca del
cancelliere Olaf Scholz hanno espresso disaccordo a proposito di
un piano in cinque punti del ministro delle Finanze e leader
liberale (Fdp) Christian Lindner circa il bilancio federale e la
politica pensionistica. Lo riferisce l'agenzia Dpa.
Il segretario generale del Spd, Kevin Kühnert, ha definito
gli attacchi della Fdp e del principale partito di opposizione,
l'Unione cristiano-democratica e sociale (Cdu-Csu) sulla
questione pensionistica un "rito stancante" che minaccia i
vitalizi di milioni di lavoratori. Anche Scholz (Spd) e la
presidente del partito, Saskia Esken, hanno respinto i tagli per
i pensionati.
Il documento della Fdp chiede una "politica di bilancio equa
tra le generazioni", sostenendo la necessità di riformare i
sistemi sociali e di abolire la "pensione a 63 anni" per non
sovraccaricare i giovani nel finanziare le pensioni.
Sottolineando la necessità di adeguarsi a minacce esterne e
investire in difesa e sicurezza. Konstantin von Notz dei Verdi
ha messo in discussione la regola costituzionale del freno al
debito, difesa invece dai liberali.
Il bilancio federale per il 2025 è ancora oggetto di
dibattito all'interno della coalizione, con alcuni ministeri che
non vogliono rispettare le severe restrizioni di spesa proposte
dal ministro delle Finanze. Scholz spera in un accordo entro
luglio, prima della pausa estiva del parlamento, e ha ribadito
l'importanza del coesione sociale senza sacrificare i
pensionati. La ministra dello Sviluppo, Svenja Schulze (Spd), ha
messo in guardia contro tagli eccessivi nel suo dicastero
sottolineando l'importanza di mantenere gli impegni nella
cooperazione allo sviluppo per la sicurezza interna.
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