"Quella di Casteldaccia è
l'ennesima tragedia che andava certamente evitata e che oggi,
come tutte le altre, ci lascia attoniti e sgomenti. Pensiamo ai
cinque operai morti, ai due superstiti ed alle loro famiglie e
mentre vogliamo far sentire loro tutta la nostra vicinanza,
chiediamo, con forza, che si giunga ad una urgente stagione di
misure volte a garantire che tutto questo non succeda mai più".
Lo afferma la presidente del comitato regionale Inps Sicilia,
Valeria Tranchina, a proposito dell'incidente sul lavoro che lo
scorso 6 maggio è costato la vita a cinque operai che, a
Casteldaccia, stavano effettuando dei lavori in una vasca
interrata dell'impianto di sollevamento delle acque reflue
dell'Amap.
"Nella seduta di venerdì scorso - continua la presidente - il
comitato ha approvato un documento contenente proposte e
contributi per intervenire in modo deciso affinchè la nostra
legislazione italiana in materia di salute e sicurezza sul
lavoro, da più parti ritenuta una delle migliori al mondo, sia
effettivamente e puntualmente osservata ed applicata".
"I numeri analizzati venerdì scorso dall'organismo Inps sono
impressionanti: solo in Sicilia, nel decennio 2013-2023 si
contano oltre 800 morti sul lavoro e un numero sconfinato di
richieste di malattie professionali, tutto questo senza
considerare i mancati incidenti - aggiunge -. Muovendo proprio
da questi dati statistici, le organizzazioni sindacali e le
associazioni imprenditoriali componenti il comitato Regionale
Inps hanno approvato un documento, nel quale sostengono alcune
proposte". Tra le quali: conferire centralità ai contratti a
tempo indeterminato e rafforzare la lotta al lavoro precario che
rappresenta un rischio per la sicurezza sul luogo di lavoro;
estendere il cosiddetto Durc congruo, già in vigore nel settore
dell'edilizia, a tutti gli altri settori in maniera da stabilire
un adeguato rapporto tra l'opera da realizzare e numero di
addetti a essa destinata;
introdurre il sistema della qualificazione e classificazione
delle imprese e della patente a punti coinvolgendo nelle
eventuali sanzioni, in caso di morte e/o infortunio grave non
solo l'azienda da cui dipende il lavoratore ma anche l'azienda
appaltante; adeguare la pianta organica degli ispettori del
lavoro in Sicilia.
"Basta parlare di fatalità, di accadimento doloroso, basta
nascondersi dietro le parole e le frasi di circostanza - dice
Tranchina - il lavoro serve a ben altro, serve a garantire
dignità e libertà, così come il miglioramento delle condizioni
di vita per i lavoratori e per le loro famiglie."
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