Il fondo Ue da 1,5 miliardi per la
Difesa è "di per sé poca cosa, è una cifra irrisoria rispetto
alle dimensioni della difesa internazionale, ciononostante è
molto importante che sia stato fatto un primo passo verso
l'identificazione di uno spazio europeo della difesa", commenta
l'a.d. di Leonardo, Roberto Cingolani, intervistato da Rtl.
"Abbiamo visto, con la situazione in Ucraina - evidenzia-, che i
vari Stati membri contribuiscono purtroppo in maniera
scoordinata, ciascuno per le proprie forze, non riescono a
mettere insieme un apparato sufficiente alla protezione della
sicurezza. Bisognerebbe cominciare a ragionare con 27 stati
membri che si riconoscono dentro un'unica organizzazione e che
investono, scegliendo anche delle priorità. Adesso ogni Stato
membro ha le sue tecnologie, i suoi domini, dalla cyber
sicurezza alle piattaforme militari vere e proprie, e così siamo
troppo frammentati rispetto agli altri giganti come gli Stati
Uniti o la Cina e questo purtroppo non ci rende un continente
sicuro".
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