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Balneari: Assobalneari, 'sorprende l'intervento del Colle'

Balneari: Assobalneari, 'sorprende l'intervento del Colle'

"Con tutti i problemi che attanagliano il Paese (non pochi)"

ROMA, 02 gennaio 2024, 16:47

Redazione ANSA

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. - RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Sorprende davvero che il Quirinale, con tutti i problemi che attanagliano il Paese (non pochi), e le vicinissime aree oggetto di pericolosi conflitti, trovi il tempo per porre la sua attenzione sulla questione delle concessioni questa volta del commercio ambulante dopo che l'anno scorso già intervenne per le concessioni balneari con affermazioni prive di fondamento, dimostrate poche settimane fa dalla sentenza di Cassazione a sezioni unite". Lo dichiara Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Confindustria.

"Ora il Quirinale se la prende con i commercianti ambulanti mettendo in discussione il periodo di concessione, - aggiunge - dimenticando, forse non a caso i principi fondamentali della direttiva alla quale si richiama, la cosiddetta Bolkestein che agli articoli 11 e 12 non lascia dubbi di interpretazione, anche per chi non è un tecnico del diritto, vista la facile comprensione di ciò che è enunciato. Infatti le autorizzazioni per svolgere una determinata attività non hanno durata limitata (Art. 11, comma 1, Direttiva ndr). Ciò non è consentito solo "qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali" come enuncia il successivo art 12, eccezione appunto di quello precedente, e cioè in parole povere se non ci sono più spazi in Italia per aree di mercato allora si fanno le gare!".

Licordari crede "che sia così chiaro ed inoppugnabile che è normale pensare che dietro a questo accanimento contro il mondo delle piccole concessioni ci siano interessi economici importanti, penso alla grande distribuzione che cerca in tutti i modi di annientare il piccolo commercio di quartiere, a colossi come Uber per i nostri taxi, o alle lobby europee che vogliono mettere le mani sulle nostre coste nel caso delle concessioni balneari. Per giustificare tutto ciò entrano in campo i prestigiatori della parola, che nulla hanno più a che fare con il diritto nel senso più elevato del termine, che come il mago Silvan ti vorrebbero fare vedere ciò che non è". E conclude: "Se il Parlamento e il governo, che sono sovrani, spero, hanno deciso in una direzione questa va rispettata, e queste raccomandazioni, che hanno più il sapore di intimidazioni, devono finire perché la gente non ne può più. Difendiamo i nostri mercati rionali, i nostri taxi, i nostri stabilimenti balneari dagli attacchi di chi invece vorrebbe metterci le mani sopra. Il Paese ha problemi più seri su cui rivolgere l'attenzione". 

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