Ha chiuso la seduta in calo Piazza
Affari, con l'indice Ftse Mib in ribasso dello 0,64% a 34.603
punti. In crescita gli scambi rispetto alla vigilia, per 2,7
miliardi di euro di controvalore. In rialzo a 129,2 punti il
differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, contro i 128
segnati in apertura, con il rendimento annuo italiano in ribasso
3 punti al 3,78%, così come quello tedesco, sceso al 2,49%.
Hanno ceduto Amplifon (-3,97%), oggetto di prese di
beneficio dopo una serie di 5 rialzi consecutivi, Moncler
(-3,62%), come i rivali europei del lusso, comprese Ferragamo
(-3,5%) e Cucinelli (-1,05%). In controtendenza con l'andamento
del settore il farmaceutico Recordati (-3,04%), più cauta invece
Diasorin (-0,08%). Effetto conti su Generali (-1,55%), preceduta
di poco da Mediobanca (-1,42%). Ha corso per l'intera seduta
invece Saipem (+3,99%), che si è aggiudicata 3 nuovi contratti
da 3,7 miliardi di dollari (3,41 miliardi di euro) in Angola per
conto di TotalEnergies. In rialzo anche Unipol (+1,55%), Tenaris
(+1,08%) e, in campo bancario, Bps (+0,9%) e Unicredit (+0,5%).
Poco mosse Fineco (+0,07%) e Banco Bpm (-0,03%), più deboli
invece Intesa (-0,25%) ed Mps (-0,38%).
Segno meno per Campari (-1,47%), Snam (-1,28%), Stellantis
(-1,16%)
e Tim (-1,13%) nel giorno della prima udienza al Tribunale di
Milano sul ricorso di Vivendi contro la delibera per la vendita
delle rete. Tra i titoli a minor capitalizzazione in evidenza de
Nora (+2,28%), protagonista di un vero e proprio tracollo invece
Eph (-25%), attiva nel commercio online.
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