Competitive prima e dopo la
pandemia grazie al know how delle proprie persone, al mix di
tecnologia e formazione, agli investimenti per mantenere e
sviluppare il proprio capitale umano. Queste le Imprese Vincenti
presentate durante la tappa 'Persone e Capitale Umano', la
settima del digital tour 'Imprese Vincenti 2021' che Intesa
Sanpaolo dedica alla valorizzazione delle piccole e medie
imprese italiane.
"La pandemia ha contribuito a riposizionare l'assoluta
centralità del capitale umano nelle strategie imprenditoriali,
ma da sempre la competitività dell'industria italiana è connessa
al saper fare e al know how delle persone", afferma il
responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa
Sanpaolo, Stefano Barrese. "Oggi stiamo assistendo a una
crescente presa di coscienza sulla necessità di essere preparati
ad affrontare il cambiamento e a saper utilizzare prontamente
strumenti innovativi e digitali, per garantire all'impresa
proprio competitività e sviluppo", aggiunge Barrese,
sottolineando che questo "comporta il miglioramento delle
politiche sulla qualità del capitale umano". Oggi "la domanda di
nuove competenze, e quindi nuovi set di fabbisogni formativi, è
continua e riguarda tutti i settori, a prescindere dalle
dimensioni del business e dall'industry di riferimento".
Giunto alla terza edizione, il programma Imprese Vincenti ha
selezionato quest'anno 112 aziende concentrando l'attenzione sui
fattori di successo delle piccole e medie imprese nel
particolare contesto economico segnato dagli effetti della
pandemia. La tappa 'Persone e Capitale Umano' ha visto la
partecipazione di 14 Pmi vincenti: Astelav (Torino), Aton
(Treviso), Beantech (Udine), Bending Spoons (Milano), Bonomi
Industries (Brescia), Fapim (Lucca), Irion (Torino),
Metaltecnica (Novara), Minifaber (Bergamo), Sogedim (Milano),
Steel Tech (Bari), Telebit (Pordenone), Walter Tosto (Chieti),
Zeta Service (Milano).
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