Accelerano le principali borse
europee a fine mattinata, con Milano (Ftse Mib +1,15%) sempre in
testa. la seguono Parigi (+0,8%), Londra (+0,71%), Madrid
(+0,5%) e Francoforte (+0,38%), dopo dati macroeconomici in
generale migliori delle aspettative degli analisti. Bene anche i
futures Usa in attesa della bilancia commerciale d'Oltreoceano,
degli indici Pmi e Ism sull'occupazione e gli ordinativi non
manifatturieri, delle scorte di greggio secondo l'American
Petroleum Institute (Api) e dell'intervento di Roland Quarles
della Fed. In rialzo le quotazioni del greggio (Wti +0,45% a
77,97 dollari al barile) all'indomani della decisione dell'Opec+
di limitare l'aumento della produzione a 400mila barili in
novembre. In crescita il gas naturale (+3,6% a 5,97 dollari per
Mmbtu), sui timori per le scorte invernali, mentre tra i metalli
si distinguono il ferro (+6,21% a 727 dollari la tonnellata) e
l'alluminio (+2,07%) a 2.916 dollari la tonnellata). In rialzo a
103,7 punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento
dei titoli che riduce il calo a 1,3 punti allo 0,816%, facendo
sempre meglio che nel resto d'Europa dopo il voto amministrativo
in Italia.
In luce tra i bancari Unicredit (+2,98%), che tratta in
esclusiva l'acquisizione di Mps (+2,3%) e Banco Bpm (+3,07%),
indicata come polo alternativo per possibili aggregazioni. Bene
anche Credit Agricole (+3,09%), SocGen (+2,2%) e Bnp (+2%). In
campo tecnologico si distingue il produttore di microprocessori
Infineon (+2,58%), che ha confermato le stime per l'anno in
corso e previsto un rialzo dei ricavi del 20% per il 2022, pur a
fronte di un persistere della carenza di semiconduttori. Più
cauta Stm (+1,18%) in Piazza Affari. Debole il produttore di
pneumatici Continental (-1,15%), più cauta invece Pirelli
(-0,26%). Acquisti sui colossi energetici TotalEnergies
(+1,22%), Bp (+1,15%), Eni (+1%) e Shell (+0,87%).
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