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Recovery: Censis, con certificazione accreditata +30 mld pil

Recovery

Recovery: Censis, con certificazione accreditata +30 mld pil

Studio Osservatorio Accredia

ROMA, 12 maggio 2021, 10:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le risorse del PNRR vanno spese presto e bene e utilizzando in modo massiccio la certificazione accreditata si potrebbe creare un valore aggiuntivo di 30 miliardi entro il 2023. E'' quanto si legge nello studio dell'Osservatorio Accredia «La certificazione accreditata al servizio del Recovery plan» curato dal Censis presentato oggi.
    "Spendere presto e bene - si legge - è la sfida per le istituzioni e la Pubblica Amministrazione. Servono perciò strumenti utili a far coesistere la verifica del rispetto delle regole con l'impiego rapido dei fondi. . Con un più ampio ricorso alla certificazione accreditata - sostiene la ricerca - "verrebbero amplificati anche i benefici ambientali e sociali, per un valore stimato in 2,2 miliardi di euro annui, con impatti positivi su ambiente (riduzione di emissioni inquinanti e risparmio energetico), lavoro (riduzione degli infortuni sui luoghi di lavoro), sicurezza alimentare (riduzione delle malattie legate al cibo e dei relativi costi sociali). Ecco perché è auspicabile - sottolinea lo studio - che ai fondi NgEu vengano applicati criteri di accesso che stimolino il ricorso alla certificazione accreditata. Così si risponderebbe ai dubbi degli italiani. Ipotizzando l'obiettivo di arrivare a 150.000 imprese certificate sotto accreditamento (60.000 in più rispetto alle attuali), si genererebbe un valore aggiuntivo pari a 30 miliardi di euro entro il 2023".
    Secondo un sondaggio sulla spesa dei fondi del Recovery contenuto nella ricerca il 75,5% degli italiani teme che dalla pressione a spendere in fretta "possa derivare una riduzione dei controlli, spianando la strada all'illegalità". La maggioranza degli intervistati (il 56,4%) sostiene che le risorse vanno spese velocemente, "ma con meccanismi affidabili di verifica del rispetto di norme e regole". Per il 30,4% servono controlli ferrei da parte dello Stato, anche a costo di rallentamenti.
    Solo per il 6,5% "bisogna azzerare del tutto i controlli per spendere le risorse con la massima celerità".
   

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