Dopo Sudafrica e Brasile, la Russia
è il terzo Paese emergente consecutivo a organizzare i mondiali
di calcio e Mosca avrebbe investito 12 miliardi di dollari, che
corrispondono a poco meno dell'1% del Pil: un investimento
"abbordabile in considerazione del basso rapporto debito/Pil
(14%)". Lo afferma uno studio Ubs.
Anche il prossimo organizzatore, il Qatar, presenta un debito
"invidiabile", poco più del 40% del prodotto interno lordo. Per
la Russia, oltre a benefici in termini di reputazione, vi è
l'opportunità di rilanciare il turismo: non tanto per i tifosi
durante il torneo, ma per il miglioramento infrastrutturale
spinto dall'evento, sottolinea Matteo Ramenghi, Chief investment
officer Ubs Wm Italy. Ubs stima che il Pil russo cresca
dell'1,7% quest'anno e che acceleri ulteriormente nel 2019,
anche se "il potenziale dell'economia è ben superiore,
considerando una popolazione di 144 milioni di persone, gli
elevati livelli di istruzione e competenze, le sterminate
risorse naturali".
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