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Banche: Consob, informare clienti su rischi bail-in

Banche: Consob, informare clienti su rischi bail-in

Guzzetti contro Ue,conto Fondazioni 650mln; Adusbef,bagno sangue

MILANO, 17 dicembre 2015, 11:23

Paolo Algisi

ANSACheck

La sede di Banca Etruria ad Arezzo - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sede di Banca Etruria ad Arezzo - RIPRODUZIONE RISERVATA
La sede di Banca Etruria ad Arezzo - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Consob ordina alle banche e agli altri intermediari di informare i propri clienti sui rischi del bail-in, la nuova modalità di risoluzione delle crisi bancarie che sposta sui privati l'onere dei salvataggi.
    A partire dal primo gennaio 2016, dopo il recepimento della direttiva sulla risoluzione e i salvataggi bancari, il costo delle crisi ricadrà su azionisti, obbligazionisti e depositanti con giacenze superiori ai 100 mila euro. Un cambio epocale, di cui molti risparmiatori e investitori hanno già avuto un doloroso assaggio in occasione del salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Carife, deciso da governo e Bankitalia domenica scorsa e definito da Adusbef e Federconsumatori "un bagno di sangue per oltre 100.000 azionisti ed obbligazionisti", spesso inconsapevoli dei pericoli a cui erano esposti i loro investimenti.
    "Gli intermediari dovranno esplicitare i rischi connessi con i salvataggi bancari nelle informazioni da rendere alla clientela e tenerne conto nella valutazione di adeguatezza e di appropriatezza" afferma la Consob. Ai risparmiatori andrà detto chiaramente che gli strumenti inclusi nel bail-in "potranno subire un abbattimento di valore fino al 100%" e dovranno conoscere il "diverso grado di rischio dei vari strumenti in ragione della gerarchia in base alla quale" contribuiranno ai salvataggi mentre le banche dovranno infine assicurarsi che le operazioni dei clienti siano adeguate al profilo di rischio. La Consob è intervenuta mentre non si placano le polemiche sulla Commissione Europea, accusata di aver frenato l'intervento del Fondo Interbancario facendo lievitare il costo dei quattro salvataggi. "Sono state sollevate obiezioni - in via informale - da parte della Commissione europea, in quanto l'operazione sarebbe rientrata nel profilo degli aiuti di Stato", ha ribadito il presidente del Fondo, Salvatore Maccarone.
    "L'ottusità delle autorità dell'Unione Europea ha impedito soluzioni alternative, da mesi proposte dalle istituzioni nazionali, meno onerose e più vantaggiose per le comunità locali e per l'intera collettività, anch'esse senza costi per le finanze pubbliche" ha tuonato il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, preoccupato "per i riflessi sulle Fondazioni azioniste e sui territori". Per gli enti soci di Banca Marche (Macerata, Jesi, Pesaro) si stima una perdita complessiva attorno al mezzo miliardo, la Fondazione di Chieti brucia 77 milioni e quella di Ferrara 72 milioni, con impatti disastrosi sui rispettivi patrimoni.
    Intanto emerge da alcune indiscrezioni che il tasso di svalutazione (83%) delle sofferenze dei 4 istituti, confluite in una sorta di bad bank al valore di 1,5 miliardi (contro un nominale di 8,5 miliardi), è stato definito in Europa. Si tratta di una prima indicazione su un possibile valore delle sofferenze, uno dei nodi da sciogliere per la creazione di una grande bad bank italiana di cui la Bce ancora ieri ha auspicato la nascita. In ogni caso l'ente in cui le posizioni sono state concentrate non sarà obbligato a cedere tutti i crediti (i cui proventi andranno alle banche che hanno finanziato i salvataggi), valutando la convenienza di mantenere le posizioni in portafoglio a seconda del loro profilo.
   

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