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Guidi, forza Paese nelle fabbriche, basta criminalizzare profitto

Guidi, forza Paese nelle fabbriche, basta criminalizzare profitto

Non solo nei ristoranti e negli alberghi pieni. In arrivo pacchetto-imprese e misure per il Made in Italy

ROMA, 29 maggio 2014, 13:02

Redazione ANSA

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Il ministro Federica Guidi all 'assemblea di Confindustria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Federica Guidi all 'assemblea di Confindustria - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro Federica Guidi all 'assemblea di Confindustria - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Dobbiamo dire basta alla dilagante cultura anti-imprenditoriale. Basta alla criminalizzazione del profitto". L'invito è del ministro dello Sviluppo Federica Guidi, che all'assemblea di Confindustria parla di "una semplice verità: solo un imprenditore che fa profitti può investire, crescere e dare occupazione". "Nel suo discorso di insediamento del 2012 - ha ricordato la Guidi - il presidente Squinzi aveva citato Luigi Einaudi e la sua riflessione sul ruolo morale dell'impresa e sulla vocazione naturale dell'imprenditore a guardare oltre il profitto. Ma da qui a criminalizzarlo ce ne passa". Secondo il ministro, infatti, "nel momento in cui si produce ricchezza, occupazione, benessere l'impresa si trasforma in un'attività di ampio significato etico. Anche perché, è bene ricordarlo, in un'economia di mercato l'occupazione la generano solo le imprese. E come capita purtroppo di ricordare spesso ai miei interlocutori, non ho mai conosciuto imprese sane che assumano perché viene dato loro un incentivo".

"La forza del nostro Paese - ha sottolineato ancora il ministro, dicendosi 'emozionata' di parlare all'Assemblea nella sua nuova veste - non sta solo nei ristoranti e negli alberghi pieni. La forza del nostro Paese sta soprattutto nelle fabbriche che esportano, che investono, che innovano, che assumono". "Dobbiamo diffondere - ha proseguito il ministro - un'idea positiva che non è retorica buonista né facile elargizione di un illusorio ottimismo". Alle imprese, Guidi rivolge quindi l'invito "a fare il salto di qualità, a internazionalizzarsi, a fare ricerca, a innovare prodotti e processi produttivi. Voi dovete essere la guida di questo percorso. Perché le competenze e le qualità le abbiamo. Occorre però partire da una visione condivisa di Paese per capire cosa vogliamo diventare nei prossimi anni". Insomma, ha concluso, "il nostro destino non è essere la periferia del mondo".

Il ministro ha poi delineato le azioni che il governo vuole mettere in campo a favore delle imprese: è in arrivo in Cdm "non più tardi del 20 giugno", ha annunciato, "un pacchetto normativo articolato che includerà misure a favore del rafforzamento patrimoniale delle imprese". Il governo creerà "condizioni favorevoli alla quotazione in Borsa" delle imprese. Tra le altre iniziative per la crescita, Guidi ha citato provvedimenti mirati allo stimolo della domanda di investimenti e il taglio delle bollette per le pmi. E "nelle prossime settimane vareremo un piano straordinario per il made in Italy". Gli obiettivi del piano sono l'aumento delle imprese stabilmente esportatrici di almeno 20mila unità entro il 2015, il rafforzamento del settore fieristico, la copertura di mercati ancora non sfruttati. E' inoltre previsto un "disegno complessivo di potenziamento delle strutture che si occupano di internazionalizzazione". "I mercati - ha detto ancora - hanno ripreso ad avere fiducia nell'Italia" e "i capitali stranieri stanno prepotentemente tornando a investire" nel made in Italy. "Stupisce e amareggia che all'appello manchino gli investitori italiani: banche, risparmio gestito, assicurazioni, fondi pensione possono e devono crederci di più, tornando a investire nella struttura produttiva".

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