Passaggio di consegne in
Confindustria. Giovedì, con il voto in assemblea, gli
industriali sono chiamati ad eleggere Emanuele Orsini presidente
di Confindustria per i prossimi quattro anni. Ha di fronte sfide
esterne, in uno scenario dell'economia e delle relazioni
industriali con molti fronti aperti, ed interne nel sistema di
rappresentanza degli industriali dove sembra prospettarsi una
nuova stagione di forti cambiamenti. E' stata letta in questo
senso l'accelerazione nell'indicare la scelta per il prossimo
direttore generale, Maurizio Tarquini: arriva da Unindustria ed
è considerato un profondo conoscitore della 'macchina', un
sistema complesso.
Dopo polemiche e veleni nei mesi della campagna elettorale,
per Orsini la prima prova è stata quella di lasciarsi subito
alle spalle quel clima, ricomporre le fratture anche con un
segnale chiaro nel nominare la squadra dei vicepresidenti lo
scorso 18 aprile: gli è stato riconosciuto di aver guardato a
competenze e qualità.
A ripercorrere gli ultimi quattro anni il dossier del
passaggio di consegne è ampio. Carlo Bonomi lascia via
dell'Astronomia dopo sfide di cui resterà traccia nei libri di
storia. A partire dalle difficoltà legate al periodo della
pandemia, durante il quale è stato eletto, all'impegno
nell'internazionalizzazione.
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