Dall'etichetta d'origine Ue su tutti
i prodotti alimentari al sostegno delle aziende agricole contro
le pratiche sleali fino alla semplificazione burocratica. Sono i
capisaldi della proposta di Coldiretti alle istituzioni europee,
più volte lanciata nelle ultime settimane nel corso di
partecipate manifestazioni a Bruxelles e al Brennero e
rilanciata oggi ancora una volta al convegno di Coldiretti Fvg.
Con un obiettivo particolare: raccogliere un milione di firme
per l'iniziativa di legge popolare per la salvaguardia
dell'agroalimentare del territorio, come ha annunciato il
presidente di Coldiretti Fvg, Martin Figelj.
"Il nostro Paese, grazie al pressing della Coldiretti, ha
fatto ancora una volta da apripista con la legge per fermare il
cibo artificiale, risultato straordinario che tutela la qualità,
la salute e i primati del made in Italy - ha indicato Figelj -
Ma all'Europa chiediamo la revisione del criterio dell'ultima
trasformazione del Codice doganale dell'Unione e del luogo di
provenienza, che permette di vendere come italiano, magari con
il nome "nostrano" o "di fattoria", un prosciutto fatto con
cosce di maiale provenienti dall'estero". Per Figelj serve anche
"insistere sul principio di reciprocità, così da proibire
l'importazione di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in
Europa che non rispettano le stesse normative comunitarie in
fatto di sicurezza alimentare, tutela dell'ambiente e del
lavoro. Una concorrenza sleale".
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