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È morto Tony Bennett, l'ultimo crooner americano

È morto Tony Bennett, l'ultimo crooner americano

96 anni, nella sua lunga carriera ha vinto 20 Grammy Awards e ha realizzato 100 album

ROMA, 21 luglio 2023, 20:09

di Gina Di Meo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È morto Tony Bennett, 96 anni, era l'ultimo crooner americano. Nella sua lunga carriera ha vinto, tra gli altri premi, 20 Grammy Awards e ha realizzato 100 album.
La morte di Tony Bennett - riferiscono i media americani - è stata annunciata dalla sua portavoce Sylvia Weiner, L'artista soffriva dal 2016 del morbo di Alzheimer, secondo quanto la moglie Susan aveva dichiarato nel febbraio 2021 ad AARP The Magazine. Ha continuato a esibirsi e registrare nonostante la sua malattia; la sua ultima esibizione pubblica fu nell'agosto di quell'anno, quando apparve con Lady Gaga al Radio City Music Hall in uno spettacolo intitolato One Last Time. 

Una carriera lunga oltre 70 anni

E' scomparso l'ultimo dei grandi crooner americani, Tony Bennett è morto alla soglia dei 97 anni nella sua città natale, New York. Era nato il 3 agosto del 1926. La notizia della morte è stata confermata alla stampa americana dalla sua portavoce, Sylvia Weiner. Le cause del decesso non sono state rese note, tuttavia Bennett combatteva da anni con l'Alzheimer, male diagnosticatogli nel 2016 ma reso pubblico solo nel 2021. Dopo la morte di Dean Martin, Frank Sinatra e Perry Como, Bennett era l'ultimo rimasto in vita di una generazione di cantanti in grado di interpretare le canzoni in modo da comunicare emozioni e lasciare lo spettatore in uno stato di assoluta spensieratezza. Come lui stesso disse nel 2006 in un'intervista all'Associated Press, "Mi piace intrattenere il pubblico, far dimenticare i loro problemi". Nell'arco di una carriera di circa 70 anni e oltre 100 album all'attivo, Bennett ha vinto 20 premi Grammy (gli Oscar della musica), e due Emmy, il massimo riconoscimento per la televisione. Ha venduto 50 milioni di dischi. Nel 2005 gli è stato conferito il Kennedy Center Honors per il suo contributo all'arte e alla cultura. Non solo è stato in grado di sopravvivere all'ascesa della musica rock ma ha resistito fino ad appassionare fan di tutte le età. Nel 2014, a 88 anni fece storia come l'artista più anziano ad aver ottenuto il primo posto nella classifica Billboard 200 con l'album Cheek to Cheek, in duetto con Lady Gaga. E' ancora in duetto con Lady Gaga il suo ultimo album, Love for Sale (2021). Quest'ultima, all'epoca del primo album, aveva riconosciuto al crooner il merito di averla salvata in un momento in cui voleva abbandonare la musica. "Sei mesi fa - disse Gaga a People nel 2014 - non volevo neanche più cantare". "Sai cosa disse Duke Ellington? - le chiese Bennett - Uno, non mollare. Due, ascolta l'uno". Nel 2021, la coppia diede vita ad una performance memorabile al Radio City Hall di New York. Spesso associato alla città di San Francisco per il brano del 1962 I Left My Heart in San Francisco, Bennett, al secolo Anthony Dominick Benedetto, ha sempre ritenuto Astoria (quartiere nel Queens a New York) la sua vera casa. Figlio di un immigrato italiano di origini calabresi, ereditò la passione per il canto dal padre, perso a soli dieci anni. Dopo la morte del genitore, la famiglia si trovò in condizioni di povertà e il giovane Anthony fu anche costretto a lasciare gli studi per aiutare la madre e i fratelli. Dopo la fine della seconda Guerra Mondiale riuscì a tornare a scuola, studiò recitazione e Bel Canto. Nel 1949 l'interprete jazz e attrice a Broadway, Pearl Bailey, lo nota e lo invita a cantare in apertura di una sua esibizione al Greenwich Village. Allo spettacolo interviene anche il comico Bob Hope, che consiglia all'ancora Anthony Benedetto di cambiare il suo nome in Tony Bennett. Il primo ingaggio discografico arriva nel 1950 con la Columbia Records, che stava per lasciar scadere il contratto con Frank Sinatra. Come consiglio gli fu detto di non imitare il cantante soprannominato come The Voice. Il suo primo successo commerciale è Because of You, che rimane al primo posto nelle classifica Billboard Hot 100 per otto settimane nel 1951, vendendo più di un milione di copie. Nell'arco della sua vita ebbe anche problemi di tossicodipendenza. Nel 1979 rischiò la vita per un'overdose di cocaina. La rinascita arriva negli anni '90 e duetta con cantanti e gruppi come i Red Hot Chili Peppers, Elvis Costello e Plácido Domingo. Nell'agosto del 2006, in occasione del suo 80/o compleanno, tutto il mondo dello spettacolo gli rese omaggio. Nello stesso anno duetta con Christina Aguilera al Saturday Night Live e pubblica l'album Duets: An American Classic che vince due Grammy Awards e Duets II (2011) dove canta, tra gli altri, con Aretha Franklin, Amy Winehouse, Lady Gaga, Paul McCartney, Barbra Streisand, Stevie Wonder, Judy Garland, Michael Bublé, Elton John, Céline Dion. Nel 2012 si è esibito anche con Giorgia al Lucca Summer Festival. Ha avuto inoltre anche una parentesi da attore impersonando se stesso nel film con Jim Carrey Una settimana da Dio e in Terapia e pallottole con Robert De Niro e Billy Crystal. Alla notizia della sua morte in tanti stanno postando tributi, a cominciare da Elton John

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