(di Francesco Gallo)
"È stato un po' spaventoso vedersi
invecchiare, vedermi come sarò tra qualche anno. È una cosa
davvero molto strana", ha detto oggi Richard Gere alla
conferenza stampa del film 'Oh, Canada' di Paul Schrader in
concorso al Festival di Cannes, dove interpreta appunto un
regista malato a fine vita.
Dove è mai andato a finire l'American gigolo sempre di Schrader?
No c'è più.
Dopo più di quaranta anni dalla loro prima collaborazione con
Schrader, questa volta interpreta un regista di documentari,
Leonard Fife che, nell'ultima intervista, confessa liberamente
tutti i suoi peccati tra i quali quello di essere fuggito in
Canada per evitare l'arruolamento per il Vietnam.
Il tutto adattato da un romanzo di Russell Banks, morto l'anno
scorso.
"Mio padre - ha detto ancora Gere - è morto pochi mesi prima
che Paul Schrader mi presentasse il progetto. Il mio personaggio
sta vivendo i suoi ultimi giorni e il modo in cui la sua mente
affronta tante realtà diverse è ciò che mi ha toccato di più
di questa sceneggiatura", ha spiegato l'attore 74enne.
Riguarda alla fuga di Fife in Canada e sull'opportunità di
tornare sulla sua decisione di fuggire per evitare la
coscrizione durante la guerra del Vietnam, dice sempre Richard
Gere: "È sempre una domanda difficile. Stiamo andando in guerra,
allora che facciamo prendiamo una pistola o no? È sempre la
stessa domanda. Ovvero se la guerra sia giusta o ingiusta".
Paul Schrader, va detto, aveva già portato sullo schermo un
primo romanzo di Russell Banks, Affliction nel 1997.
Già critico, scrittore e sceneggiatore di Taxi Driver e Raging
Bull, è rimasto a lungo all'ombra di Martin Scorsese, prima di
acquisire in ritardo il suo personale successo.
Nel suo prossimo futuro, ha annunciato una storia gialla basata
su un'ossessione sessuale.
Un curiosità sul titolo, Oh, Canada è quello di una canzone di
Neil Young.
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