Direttore innovativo, rinomato
compositore, intellettuale curioso e convinto promotore della
musica: è difficile definire la personalità poliedrica di
Esa-Pekka Salonen, che il 28 aprile alle 20.30, sarà ospite
della stagione di Ferrara Musica al Teatro Comunale Claudio
Abbado insieme all'Orchestre de Paris, per la seconda tappa
italiana di un tour che partirà domani, 27 aprile, dal Lingotto
di Torino per approdare il 29 al Teatro alla Scala di Milano.
Per questo gigante della bacchetta, com'è stato definito dalla
critica internazionale, si tratta di un ritorno al teatro
ferrarese dove era già stato nel 2010, mentre per la celebre
orchestra parigina si tratta di un debutto.
Originario di Helsinki, 63 anni, Esa-Pekka Salonen è
attualmente direttore musicale della San Francisco Symphony e
direttore onorario della Los Angeles Philharmonic, di cui è
stato direttore musicale dal 1992 al 2009. Ricercatore
instancabile di nuove collocazioni per la musica classica nel
nuovo millennio, interprete di riferimento del repertorio
novecentesco, ha svolto un ruolo fondamentale come direttore e
compositore nella valorizzazione della musica di oggi applicata
alle moderne tecnologie digitali. Per quello che è considerato
uno degli appuntamenti più attesi dell'intera stagione musicale
italiana, Salonen e l'Orchestre de Paris saranno protagonisti di
un programma che comprende quasi un secolo di musica, sospeso
tra Ottocento e Novecento inoltrato. Si comincia con la 'Pavane
pour une infante défunte' di Maurice Ravel, brano dalla
struttura molto semplice costruito sul modello di una danza
rinascimentale; composta nel 1899 nella versione per pianoforte,
fu poi rielaborata per orchestra nel 1908. Si prosegue con la
monumentale 'Symphonie Fantastique' di Hector Berlioz (1830),
vero e proprio capolavoro della musica a programma, dalle tinte
nettamente romantiche. A chiudere sarà infine un brano di
bruciante energia ritmica, la Suite da concerto tratta dalla
pantomima espressionista in un atto 'Il mandarino meraviglioso'
di Béla Bartók, straniante ritratto della malavita di una
periferia metropolitana.
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