Un anziano contadino sardo, Raffaele
(Peppeddu Cuccu, che da bambino era stato fra gli interpreti di
Banditi a Orgosolo) in un tempo passato non definito, se non
dalla presenza delle prime mietitrebbie, che si affida ancora
soprattutto al vento, forza naturale, per liberare il grano
dalla paglia. Giornate lunghe in una campagna invasa dal sole,
nelle quali l'unico dialogo è con il nipote bambino, Angelino
(Giovanni Porcu) che viene a trovarlo. E' l'intensa storia, con
richiami universali, che offre Salvatore Mereu in Bentu, unico
film italiano in gara nelle Giornate degli autori alla Mostra
internazionale del Cinema di Venezia e in sala dal 15 settembre
distribuito da Viacolvento.
L'idea del film "è nata leggendo il racconto di Antonio Cossu
(in "Il vento e altri racconti" pubblicato da edizione Aedes),
da cui la storia è liberamente tratta - spiega il regista
all'ANSA -. Mi piaceva molto quella specie di sfida che il
protagonista ingaggia con la natura. Mi sembrava non solo
evocativa, che desse un po' un'idea di quello che noi stiamo
facendo noi con la natura. Con il tempo abbiamo perso di vista
la sua grande forza, le sue leggi e questo probabilmente rischia
di portarci alla catastrofe. I segni mi pare ci siano tutti".
L'anziano protagonista, invece, "viene da una civiltà
millenaria, conosce quella forza e per questo guarda con
sospetto alle macchine che vogliono alterare questo rapporto.
Con ciò non voglio dire demonizzare la modernità, ma dovremmo
vedere Bentu come entrare in un chiostro, per conoscere con
calma quello che c'è stato e senza avere la fretta di consumare
tutto, come spesso accade".
Mereu ripropone anche uno dei temi a cui tiene di più, quello
dell'infanzia: "Oltre a una storia di amicizia, Bentu è anche
una storia di iniziazione, il personaggio di Angelino era più
diluito nel racconto io l'ho reso più centrale. Il bambino ha la
curiosità e voracità di vita tipica di quell'età, ma rappresenta
anche quella parte di mondo che dovrà ereditare quello che gli
stiamo consegnando senza grandi prospettive. Non voglio dire sia
idealmente un cugino di Greta Thunberg... ma vediamo che il
nostro rapporto con la natura è da tempo inclinato".
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