Inscenare il saluto fascista
davanti a un feretro sul sagrato di una chiesa, come ultimo
addio al caro defunto, non è reato. Lo ha stabilito il giudice
del Tribunale di Sassari, Sergio De Luca, assolvendo "perché il
fatto non sussiste" i 22 esponenti di CasaPound Italia accusati
dal procuratore Giovanni Caria e dal sostituto Paolo Piras, di
aver infranto la legge Scelba che, all'art. 5, punisce "chiunque
con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente
manifestazioni usuali al disciolto partito fascista".
Gli imputati, a margine del funerale del docente
universitario Giampiero Todini celebrato il 2 settembre 2018
nella parrocchia di San Giuseppe, a Sassari, resero omaggio al
feretro con il saluto romano, per strada, sul sagrato della
chiesa, alzando il braccio destro e rispondendo con il grido
"Presente" al richiamo "Camerata Giampiero Todini". Il video
dell'estremo saluto, pubblicato su Facebook e poi cancellato dal
figlio del defunto, Luigi Todini - anche lui imputato - era
diventato virale per la condivisione di persone che lo
criticavano aspramente.
Nei confronti di tutti gli imputati il pm aveva chiesto la
condanna a due mesi di reclusione e al pagamento di 200 euro di
multa. Le difese avevano invece sollecitato l'assoluzione perché
il saluto fascista era stato un gesto che esaudiva il desiderio
espresso dal defunto prima di morire, e non celava nessun
intento di inneggiare al partito del Duce. Tesi ribadite oggi in
aula nelle controrepliche sia del pm, sia degli avvocati Antonio
Mereu, Pierluigi Olivieri, Agostinangelo Marras e Bachisio
Basoli.
"La sentenza di oggi - commenta Luigi Todini - rappresenta la
conferma che la libertà di opinione e la libera manifestazione
del pensiero siano valori costituzionalmente garantiti. La
giustizia ha fatto il suo corso".
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