(ANSA) - PALERMO, 09 NOV - Sarà presentato ufficialmente
domani in occasione del convegno "Diagnosi e Management delle
Demenze" - presso l'aula "Maurizio Ascoli" del Policlinico Paolo
Giaccone di Palermo - il nuovo percorso diagnostico terapeutico
assistenziale (PDTA) per le demenze, strutturato dall'Azienda
Ospedaliera Universitaria.
Si tratta di un percorso di cura creato per fornire ai pazienti
un'assistenza multidisciplinare in un'ottica di sinergia tra
ospedale e territorio e di collaborazione tra gli specialisti
ospedalieri e i medici di famiglia. Un'occasione importante,
quella derivante dall'incontro scientifico, anche per fare il
punto sulle nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche oggi
disponibili per tali patologie.
Il convegno è presieduto dal Magnifico Rettore Prof. Massimo
Midiri, dal Prof. Marcello Ciaccio, Presidente della Scuola di
Medicina e Direttore del Dipartimento di Diagnostica di
Laboratorio e dal Prof. Giuseppe Salemi, direttore della UOC di
Neurologia e Neurofisiopatologia.
Componenti del comitato scientifico i Prof. Mario Barbagallo,
direttore UOC Geriatria, Prof. Roberto Monastero, neurologo e
Prof.ssa Laura Vernuccio geriatra. Segreteria scientifica
composta dalla dott.ssa Luisa Agnello, biologo, e dal dott
Tommaso Piccoli, neurologo.
Sono due i centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze ( CDCD)
attivi all'interno del policlinico: presso la UOC di Geriatria e
la UOC di Neurologia e Neurofisiopatologia. Grazie al percorso
assistenziale definito il paziente con sintomi sospetti per un
declino cognitivo viene gestito con un approccio integrato che
trova il primo step nel medico di famiglia; quest'ultimo dopo
una prima valutazione clinica può indirizzare il paziente
direttamente al CDCD di riferimento che lo prende in carico
eseguendo tutti gli accertamenti necessari per definire al
meglio la diagnosi e impostare un programma terapeutico mirato.
Un ruolo importante e innovativo è svolto dai marcatori
biochimico-clinici che consentono di identificare precocemente,
nella fase preclinica, la malattia di Alzheimer e, inoltre,
poter fare diagnosi differenziale sulle diverse forme di
demenza.
Le demenze sono tra le patologie più frequenti e temute
dell'invecchiamento. La senescenza è, infatti, uno dei fattori
di rischio più importanti, con oltre il 90% delle demenze che si
presentano dopo i 65 anni. La persona affetta da demenza perde
progressivamente la capacità di ricordare, di riconoscere, di
parlare, di comprendere il mondo che lo circonda. Spesso si
sviluppano disturbi comportamentali che determinano una maggiore
chiusura in se stessi, una facile irritabilità, aggressività e
sospettosità, anche nei confronti delle persone a lui più care.
La creazione di questi percorsi sanitari consente di gestire
meglio tutto quello che da queste patologie deriva; sia per la
persona direttamente colpita dalla malattia, sia per i familiari
che loro sono vicini. (ANSA).