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Arte: 'U Scantu' di Giardina Papa alla Biennale di Venezia

Arte: 'U Scantu' di Giardina Papa alla Biennale di Venezia

L'artista è coinvolta nel progetto Graffiti Arti in Prison

PALERMO, 23 aprile 2022, 09:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'opera "U Scantu": a disorderly Tale (2021) dell'artista Elisa Giardina Papa è presente alla 59° Biennale internazionale d'Arte di Venezia, che si apre al pubblico oggi. Giardina Papa è tra le artiste coinvolte nel progetto GAP, Graffiti Art in Prison, del Simua-Sistema Museale dell'Università degli Studi di Palermo, in partenariato con il Kunsthistorische Institut in Florenz - Max-Planck- Institut, l'Università di Saragozza e Abadir di Catania, finanziato nell'ambito del programma europeo Erasmus+, col patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero della Cuktura. Elisa Giardina Papa in collaborazione, con i dottorandi del progetto GAP e con un gruppo di detenuti del carcere minorile Malaspina di Palermo, darà presto avvio ad una serie di laboratori all'interno del Carcere.
    La video installazione proposta alla Biennale veneziana, ripropone, in chiave contemporanea, il mito siciliano delle donne di fora, dette anche donne dell'altrove, tramandate come figure di streghe eretiche o fate, esseri soprannaturali, associate al folclore spagnolo e britannico, descritte nei racconti orali del passato sia come esseri femminili ma anche maschili, umane ma in parte animali, gentili ma anche vendicative. Le donne di fora di Giardina Papa sono viste dall'artista come giovani "tuners" che guidano biciclette attrezzate con potenti sistemi sonori mentre attraversano la città ideale di Gibellina Nuova. Giardina Papa ha frammentato i ricordi d'infanzia tratti da storie e canzoni che la nonna le raccontava, vicende legate ai processi dell'Inquisizione spagnola del '500 e '600 che criminalizzavano, condannandole a morte, le donne maghe considerate eretiche. L' opera di Elisa Giardina Papa sarà di nuovo presentata a Palermo per GAP in occasione di una mostra collettiva negli spazi del Complesso Monumentale dello Steri, sede del Rettorato dell'Università degli Studi, prevista nel 2023. Intanto, sono iniziate le attività di documentazione del progetto svolte durante gli incontri nell'istituto penitenziario, che convergeranno in un film della regista Chiara Agnello, promosso e distribuito da Sky Arte.
   

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