(ANSA) - PALERMO, 31 GEN - Ha raccontato tutto a sua madre,
una storia di violenza subita in silenzio quando aveva 13 anni;
ora ne ha 21 e solo da poco è finalmente riuscita a parlare con
i genitori, che l'hanno sostenuta e aiutata a denunciare tutto
ai carabinieri: l'"orco" sarebbe un sacerdote, protagonista di
una brutta storia di pedofilia in provincia di Palermo. Il
religioso, don Paolino Marchese, che in passato ha guidato due
parrocchie in altrettanti comuni delle Madonie, l'ultima volta a
Pollina, è stato arrestato e posto ai domiciliari dagli uomini
dell'Arma che conducono le indagini, coordinate dalla procura di
Termini Imerese, guidata dal cognato di Giovanni Falcone,
Alfredo Morvillo.
I militari hanno verificato passo passo il racconto della
giovane, che otto anni fa sarebbe stata avvicinata e abusata più
volte dal prete durante gli abituali incontri organizzati in
parrocchia e ai quali partecipavano altri ragazzi. Una vicenda
che aveva dolorosamente segnato l'adolescenza della vittima,
incapace da quel momento in poi ad avvicinarsi a un coetaneo
senza provare un forte senso di colpa e vergogna. Chiusa in se
stessa, ha vissuto enormi difficoltà relazionali, negandosi la
possibilità di intrattenere amicizie, anche le più
disinteressate. Un disagio che i genitori non comprendevano,
fino a quando la giovane, ormai maggiorenne, ha trovato la forza
di denunciare tutto, parlando della sua sudditanza psicologica
nei confronti di un uomo che per lei avrebbe dovuto
rappresentare una guida. Era convinta che nessuno le avrebbe
creduto ed è così rimasta in silenzio per un tempo fin troppo
lungo.
Stamattina i carabinieri hanno bussato alla porta di casa del
sacerdote per notificargli l'ordine di custodia cautelare. Dopo
aver condotto indagini nel più stretto riserbo, i militari ora
parlano di "un solido quadro indiziario a carico del religioso".
Non è il primo caso che si verifica nella Madonie: pochi mesi
fa i giudici della terza sezione d'appello di Palermo,
presieduta da Raimondo Loforti, hanno confermato la condanna a 5
anni e mezzo nei confronti di padre Calcedonio Di Maggio, 65
anni, originario di Collesano, per abusi su un giovane affetto
da lievi disturbi psichici; violenze che sarebbero avvenute a
Campofelice di Roccella nell'estate del 2003 e del 2006, quando
il ragazzo aveva 16 e 19 anni. Lo stesso prete aveva subito due
condanne definitive per violenza sessuale prima di prendere gli
ordini religiosi e aveva scontato a Torino una condanna per
molestie su minori avvenute nel 1986. (ANSA).