/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dorsale metano sarda, governo frena

Dorsale metano sarda, governo frena

Todde, nessun progetto approvato c'è solo il Via dell'Ambiente

CAGLIARI, 01 febbraio 2020, 18:22

Redazione ANSA

ANSACheck

"Noi puntiamo a una Sardegna completamente green: il problema è gestire il tempo che ci separa dal pieno utilizzo di energie esclusivamente
rinnovabili". Lo dichiara all'ANSA il presidente della Regione sarda Christian Solinas, all'indomani del tavolo al Mise sull'uscita dal carbone nel 2025 per le centrali termoelettriche del Sulcis e Fiumesanto, e dopo che il governo ha frenato ancora una volta sulla realizzazione della dorsale del metano nell'Isola.

"La posizione della Regione - spiega - è che il tempo che passa dal pieno utilizzo delle energie rinnovabili non può determinare ciò che è avvenuto in questi settant'anni nei quali abbiamo pagato una bombola il doppio di quello che costa nel resto d'Italia". Quindi, conclude, "siamo disponibili a discutere qualsiasi soluzione di transizione, ma deve essere una soluzione che garantisca ai sardi lo stesso trattamento dei cittadini che vivono nel resto del territorio nazionale"

IL GOVERNO FRENA SU DORSALE - Il governo continua a frenare sul progetto della dorsale del metano In Sardegna. Lo ha fatto oggi in occasione del tavolo convocato al Mise per discutere l'uscita dal carbone nel 2025 delle centrali termoelettriche dell'Isola. "Il ministero dell'Ambiente, presente al tavolo - è scritto in una nota stampa della sottosegretaria al Mise Alessandra Todde che ha presieduto il vertice - ha espresso in maniera chiara che ad oggi non è stata data nessuna autorizzazione sulla dorsale e che gli unici pareri favorevoli sono quelli delle commissioni Via che non appartengono al Ministero", spiega in una nota la sottosegretaria Alessandra Todde, che ha presieduto il vertice.

L'arrivo del gas in Sardegna è strettamente legato al phase out. Ma l'esponente del governo ha puntualizzato che "è emerso in maniera chiara come gli unici progetti approvati in fase di realizzazione siano i depositi costieri ad Oristano, di conseguenza non esiste ad oggi alcun progetto di rigassificatore approvato per la Sardegna. Inoltre - ha aggiunto - il Pniec ribadisce che il metano è fonte energetica di transizione per le aree produttive sarde". La sottosegretaria ha quindi ribadito che "il governo sta sostenendo concretamente la ripresa industriale della Sardegna, che deve basarsi su una transizione sostenibile in termini ambientali, sociali ed occupazionali e su un costo dell'energia equo sia per gli imprenditori che per tutti i cittadini sardi". La Sardegna, ha chiarito, "merita il migliore dei progetti energetici possibili. Siamo al lavoro per raggiungere questo obiettivo". All'incontro hanno partecipato la presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero dell'Ambiente, Invitalia, Regione e Comuni interessati, le aziende del settore, Confindustria, i sindacati e le associazioni ambientaliste.

ESULTANO SOLO GLI AMBIENTALISTI - La nuova frenata del governo sulla dorsale sarda del metano è gradita agli ambientalisti ma scontenta tutti gli altri: Regione, sindacati e Confindustria che insistono sulla necessità dell'infrastruttura. Al tavolo del Mise sull'uscita delle centrali sarde dal carbone nel 2025 c'era l'assessora dell'Industria Anita Pili: "La soluzione per ridurre l'impatto ambientale con il contenimento del costo dell'energia - ha ribadito - è la realizzazione di una infrastruttura energetica che permetta di veicolare una fonte meno inquinante del carbone".

Da Cagliari il presidente della Giunta Christian Solinas ha chiarito che "la decisione di un phase out dal carbone va accompagnata da interventi qualificati e adeguati per assicurare una transizione del sistema energetico in piena sicurezza che rispetti le specifiche peculiarità della Sardegna e non comprometta le prospettive di sviluppo dei nostri territori". Secondo il presidente di Confindustria Maurizio De Pascale "bisogna accelerare le pratiche per chiudere la partita del metano". Il segretario generale di Uiltec Sardegna Pierluigi Loi ha manifestato preoccupazione perché "su una materia così delicata pare si voglia prendere tempo: oggi il ministero non ha sciolto i nodi, né dato indicazioni sulla transizione energetica dell'Isola e sulla dorsale a gas non sono state date risposte". Negativo anche il commento di Cgil.

Per il segretario Michele Carrus, "il confronto non ha fatto registrare passi avanti concreti nella definizione dei percorsi possibili per arrivare agli obiettivi prefissati, ma il tempo delle scelte non è una variabile indifferente perché, ad esempio, senza il gas si rischia di restare inchiodati al carbone, anche dopo il 2025: questa sarebbe la prima conseguenza di tanta incertezza".
Gli unici soddisfatti sono gli ambientalisti. Soprattutto perché, ha spiegato Vincenzo Tiana di Legambiente, "il governo ha ribadito la necessità di far arrivare il metano attraverso i depositi costieri che, essendo modulari e flessibili, si possono dismettere, a differenza della dorsale, un sistema molto rigido che ipotecherebbe il sistema sardo per decine di anni". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza