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CRV - Ciambetti: “Il Covid, la scena politica montenegrina e le Regioni e gli enti locali d’Europa"
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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
al centro del meeting con il Montenegro
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(Arv) Venezia 18 nov. 2020 - Si è svolta quest’oggi sotto la guida del Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, la XIV riunione del Comitato consultivo tra Comitato europeo delle Regioni e il Montenegro, composto da 16 membri, otto per ciascuna delle parti contraenti. La seduta si è svolta in modalità telematica. “Il Covid non sconfigge la democrazia, continuiamo a lavorare e grazie alle tecnologie riusciamo a continuare il confronto tra regioni e realtà europee. La funzione di questo Comitato è preparare il terreno per l'allargamento dell'UE, promuovendo il dialogo politico e la cooperazione tra gli enti regionali e locali dell'UE e del Montenegro” ha spiegato Ciambetti al termine dell’incontro. “La riunione odierna, la prima dopo le elezioni montenegrine dell’agosto scorso, ha dato spazio, come concordato con il vicepresidente del Comitato consultivo, Aleksandar Kašćelan, innanzitutto al confronto sulla pandemia da Covid-19, le conseguenze sia nell’Ue come in Montenegro. Tutti concordiamo sulla necessità di un forte dialogo e ruolo dell’Unione, con particolare riguardo al lavoro che enti locali e le regioni europee potranno svolgere nel futuro del Paese balcanico. In proiezione futura abbiamo indicato la le azioni per la ripresa post Covid. Quindi abbiamo varato il piano di lavoro per il prossimo quinquennio del Comitato consultivo ponendo l’obiettivo della promozione del dialogo e la cooperazione su questioni rilevanti di comune interesse per gli enti locali e regionali dell'UE e le realtà locali del Montenegro garantendo una sede che consenta agli enti locali e regionali di contribuire al processo di allargamento” Per quanto riguarda la complessa fase politica vissuta attualmente dal paese balcanico dopo le elezioni che hanno mutato profondamente gli equilibri politici montenegrini Ciambetti ha infine auspicato che “conformemente ai nostri comuni valori europei, tutte le divergenze e le controversie a livello nazionale, regionale e locale dovrebbero essere risolte attraverso il dialogo e il confronto democratico. I responsabili delle decisioni e gli organi democraticamente eletti hanno una funzione centrale imprescindibile - Detto ciò - ha concluso - Ciambetti - anche gli altri attori sociali, la Chiesa, le organizzazioni della società civile, il settore imprenditoriale privato, il mondo accademico e della cultura come i singoli cittadini devono avere la possibilità di esprimere il loro punto di vista contribuendo al percorso democratico dell’intero Paese”.
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