I mestieri legati alla montagna -
dalla manutenzione degli impianti di risalita alla ristorazione
- possono aiutare a ridurre il gap tra imprese che non trovano
lavoratori e l'aumento del fenomeno dei Neet, i giovani fra i 15
e i 29 anni che non lavorano e non frequentano una scuola o un
percorso di formazione. Lo dice l'indagine condotta
dall'istituto di istruzione superiore Statale Des Ambrois di
Oulx, realizzata con il contributo della Camera di commercio di
Torino, sul rapporto tra i giovani e l'economia di montagna.
Dall'analisi e dalla sperimentazione in laboratori nasce un
progetto formativo improntato all'acquisizione di competenze sul
campo che sarà avviato nel prossimo autunno. In particolare, si
realizzeranno due percorsi pilota in aziende locali di cui
beneficeranno 20 giovani di età 18-24 anni, ma l'obiettivo è di
poter replicare il modello anche su altre aziende e territori.
Nello studio ampia considerazione è stata riservata alla
dimensione territoriale dell'alta Val Susa, dalla stagionalità
del turismo al cambiamento climatico e all'attenzione alla
tutela ambientale, passando per i fenomeni di spopolamento e la
necessità di sostegno alle comunità locali.
"Crediamo fortemente che la sinergia tra le piccole
imprese, scuola e formazione professionale siano indispensabili
per sviluppare nuovi modelli di permanenza e valorizzazione
della residenzialità nelle aree montane del nostro territorio"
spiega il segretario generale della Camera di commercio di
Torino, Guido Bolatto. "Si può fare!" non è solo il motto che
potenzia, ottimizza e sintetizza il progetto ma è la
testimonianza del fatto che la rete tra scuole, enti di
formazione, piccole imprese permette effettivamente di costruire
nuovi percorsi per la formazione di giovani, certificare
competenze ed avviare nuove situazioni per creare posti di
lavoro nei territori alpini" afferma il professore Paolo De
Marchis del Des Ambrois, responsabile piano Pnrr Dispersione
scolastica e divari territoriali.
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