"Per uno sviluppo efficace e consapevole dell'intelligenza artificiale il controllo sarà cruciale. Dovranno essere rilasciate certificazioni da parte di organismi che, a loro volta, devono essere accreditati".
Lo ha dichiarato all'ANSA Massimo De Felice, presidente di Accredia, l'Ente unico italiano per l'accreditamento, spiegando come "l'intervento di un organismo terzo e indipendente" possa dare "maggiori garanzie di affidabilità e sicurezza".
"Un ruolo - ha proseguito - che Accredia già assolve in altri ambiti, attraverso convenzioni con sei ministeri che ci affidano il compito di accreditare organismi di certificazione, o laboratori, in quei settori dove la sicurezza di prodotti o processi è particolarmente necessaria".
Sull'intelligenza artificiale Accredia sta sostenendo un programma di ricerca, in collaborazione con il Consorzio interuniversitario nazionale per l'informatica (Cini), per creare un osservatorio che sarà presentato nel 2024. Alcuni ambiti, spiega De Felice, "sono allo studio nel programma e riguardano casi di applicazione a pratiche sanitarie e soluzioni operative nella pubblica amministrazione".
Già "il Piano Industria 4.0 - ricorda - con l'impulso alla digitalizzazione dei processi, ha obbligato le imprese a dotarsi di verifiche rilasciate da organismi di ispezione accreditati.
Ma l'innovazione tecnologica è sempre più rapida e il giudizio di qualità diventa compito delicato".
Tra le criticità del'IA c'è la cybersecurity: "La protezione dei dati sarà cruciale", sottolinea De Felice rimarcando l'importanza della formazione: "I nostri progetti di ricerca sono impostati anche per fornire contenuti, e stile didattico, ai corsi gestiti con l'Accredia Academy".
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