Una quota di ricoverati con
covid ma non per covid del 20-30%, ma capace già di creare
problemi gestionali e di determinare il rinvio di parecchi
interventi chirurgici in elezione anche se al momento il quadro
non è critico. E' questa la situazione degli ospedali molisani
alle prese ancora con l'emergenza covid, ma con ricoveri
stabilmente sotto le soglie di allarme, fotografata dalla Fadoi,
la Federazione dei medici internisti ospedalieri che assistono
oltre il 70% dei pazienti Covid.
Età compresa tra 61 e 80 anni, di cui il 75% non vaccinati: è
questo l'identikit dei ricoverati per il virus in regione.
"Mentre a livello nazionale - evidenzia la Fadoi - si continua a
discutere della necessità di scorporare i ricoveri dei positivi
asintomatici arrivati in ospedale per altre patologie da quelli
effettivamente per Covid, questi dati dimostrano che anche la
gestione del primo gruppo di pazienti crea non poche difficoltà
nella gestione di tutti gli altri pazienti ricoverati con i
positivi asintomatici che sono sempre più difficili da isolare
nei reparti".
Ancora gestibili in regione le assenze del personale sanitario a
seguito dei contagi diffusi anche tra gli operatori ospedalieri
anche se il fenomeno è in crescita. "Il Molise non è in una
situazione di criticità - afferma Cecilia Politi, presidente
regionale della Fadoi e dirigente nel reparto di Medicina
dell'ospedale Veneziale di Isernia -. Tutti i ricoverati covid
sono nell'ospedale di Campobasso. Nella struttura l'Unità
operativa semplice Anziani e fragili è stata trasformata in
covid per un totale di 12 medici per 42 posti letto. Al momento
c'è un solo solo paziente in terapia intensiva anche se per un
cluster in Chirurgia sono state sospese tutte le attività
ordinarie e garantita solo l'urgenza".
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