Si è conclusa con una sconfitta a
tavolino, un'ammenda (80 euro) e un punto di penalizzazione in
classifica inflitti dal giudice sportivo all'Arcellasco, la cui
squadra Under 18 - che partecipa al campionato regionale - aveva
anzitempo abbandonato il campo nella partita casalingo contro il
Bresso, dopo un insulto razzista a un proprio calciatore.
I giocatori della frazione di Erba (Como) avevano deciso di
non proseguire per via di un insulto a sfondo razziale da parte
di un calciatore del Bresso nei confronti di uno di loro. Il
giocatore del Bresso era stato espulso (alla squadra è stata poi
inflitta una squalifica di 11 giornate), ma i ragazzi
dell'Arcellasco, appoggiati nella decisione dalla propria
dirigenza, avevano detto stop stop sul 2-1 per il Bresso.
L'Arcellasco, sui propri social, scrive: "Basiti da questa
sentenza del giudice sportivo. Alla luce del comunicato, siamo
ancora più fieri e orgogliosi della scelta dei nostri ragazzi.
Sapevamo che saremmo andati incontro a una sconfitta per 3-0,
queste sono le regole (discutibili, ma queste sono). E lo
accettiamo. Si parla di inclusione, lotta al razzismo, rispetto
e poi La scelta legittima e coraggiosa di un gruppo di ragazzi
viene anche punita con multa e un punto di penalizzazione. È
forse giunto il momento di smetterla di predicare in un modo e
agire in un altro". "Pur ritenendo la scelta della società
Arcellasco di non continuare la partita, frutto di un episodio
deprecabile ed estremamente negativo, tuttavia ai fini della
presente decisione non si può prescindere dalla disposizione su
indicata", ovvero l'obbligo, come da regolamento, di proseguire
la partita, è scritto nelle motivazioni del giudice.
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