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Rocchelli: a Pavia un documentario per ricordarlo

Rocchelli

Rocchelli: a Pavia un documentario per ricordarlo

Il fotoreporter pavese ucciso nel Donbass nel 2014

PAVIA, 29 settembre 2021, 13:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Ciao Andy, un abbraccio da Pavia": è il titolo del documentario, proiettato in anteprima nazionale nell'Aula Magna dell'Università di Pavia e prodotto da "Ossigeno per l'Informazione" in collaborazione con l'associazione "Volpi Scapigliate". Un omaggio ad Andy Rocchelli, il fotoreporter pavese ucciso nel Donbass il 24 maggio del 2014, all'età di 30 anni, mentre documentava le condizioni dei civili coinvolti nel conflitto fra ucraini e separatisti filorussi. Per questa vicenda Vitaly Markiv, militare della Guardia nazionale ucraina, è stato condannato nel 2019 a 24 anni di reclusione dalla Corte d'Assise di Pavia e successivamente assolto, nel novembre 2020, nel processo d'appello celebrato a Milano.
    "Andy è un figlio di Pavia, portava il nome della città in giro per il mondo con grande professionalità e coraggio - ha sottolineato il sindaco Mario Fabrizio Fracassi prima della proiezione del documentario -. Non è facile parlarne davanti alla famiglia, anche perché manca ancora una sentenza definitiva. C'è ancora una verità da cercare. Grazie a Ossigeno per l'informazione per questa iniziativa". Il vescovo Corrado Sanguineti ha inviato un saluto, esprimendo la sua vicinanza ai familiari di Andy che hanno partecipato in silenzio, circondati da numerosi amici e colleghi.
    "È bello che il ricordo di Andy sia vivo nella società - ha aggiunto Il direttore di "Ossigeno per l'informazione", Alberto Spampinato -. Andy non ha avuto una vita lunga, ma ha seminato molto e i suoi semi continuano a germogliare. Quando un cronista di guerra viene ucciso noi non possiamo cavarcela dicendo che era andato nel posto sbagliato, che è colpa sua o che non è colpa di nessuno. Noi vogliamo che non accada più".
    Il documentario sarà presentato a livello nazionale da "Ossigeno per l'informazione" a novembre, all'interno delle iniziative dedicate alla Giornata mondiale per mettere fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti.
   

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