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Sanità: Asl2 sviluppa la cardiologia in telemedicina

Sanità

Sanità: Asl2 sviluppa la cardiologia in telemedicina

Sono 750 i pazienti monitorati da remoto

SAVONA, 05 febbraio 2021, 12:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cresce l'uso della telemedicina in cardiologia con centinaia di pazienti seguiti da casa con il monitoraggio remoto per pacemaker, defibrillatori e non solo.
    Accade alla cardiologia dell'ospedale di Savona. Dal primo gennaio si lavora sull'inserimento del controllo remoto all'interno del fascicolo sanitario.
    "A inizio marzo il lockdown ci ha costretto a riorganizzare l'accesso agli ambulatori della cardiologia. Soprattutto per salvaguardare le fasce d'età più a rischio, abbiamo dovuto limitare gli appuntamenti alle urgenze e ai controlli dei dispositivi cardiaci impiantabili, quindi pacemaker, defibrillatori e monitor cardiaci sottocutanei", dice il direttore della cardiologia Pietro Bellone. Così i dottori Pentimalli e Bacino hanno visitato la Cardiologia dell'Ospedale "Mater Salutis" di Legnago (Verona), una eccellenza per i controlli remoti ed hanno importato al San Paolo l'utilizzo del monitoraggio remoto.
    "Il monitoraggio remoto si basa sull'idea di assegnare ad ogni paziente portatore di un dispositivo cardiaco un trasmettitore, con cui inviare i dati relativi al loro funzionamento e ai parametri elettrici, secondo un calendario di date personalizzato. Naturalmente la mole di dati che arriva è notevole, dato che ogni settimana riceviamo tra le 110 e le 160 trasmissioni. A noi medici serve una figura che faccia da filtro. È qui che si inserisce la figura del Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare", spiega Francesco Pentimalli. "Avendo a disposizione un professionista sanitario con questo tipo di competenze, abbiamo potuto sviluppare il nostro programma di follow-up, arruolando decine di pazienti ogni mese. Allo stato attuale abbiamo quasi 750 pazienti seguiti in modalità remota e continuiamo ad arruolarne quasi ogni giorno. Questo tipo di organizzazione, diventata per noi fondamentale durante la pandemia e trascende comunque la problematica COVID-19".
    Il paziente sa che è costantemente monitorato e che, se non viene contattato dall'ospedale, significa che il suo dispositivo funziona correttamente. In caso contrario viene convocato in ambulatorio.
   

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