"Tutti noi abbiamo avuto nella
vita un momento drammatico, in cui va tutto in cocci", ecco,
quello è un "momento sospeso, rispetto al fare cose, al
chiamare, organizzare... quando mi è accaduto mi sono messa in
ascolto di me stessa pensando al presente, al futuro
chiedendomi: 'uscirò dal film?' Questo libro è un modo per
raccontare un mese sospeso". Il momento drammatico di Susanna
Tartaro, conduttrice della trasmissione radiofonica di RadioTre
Fahrenheit, è cominciato quando, alla guida di un motorino è
stata travolta da un Suv passato con il rosso il cui conducente
non si è fermato a soccorrerla, fuggendo via. È questo il tema
di "Le mie cose preferite" (Marsilio), titolo tratto da un noto
album di John Coltrane, "My favourite things".
Il libro esce in concomitanza con i cento anni della radio in
Italia e con i 25 di Farenheit e contiene "grandi dichiarazioni
d'amore" per questo strumento e intende "amplificare proprio
questo momento di sospensione, nella dimensione dell'ascolto".
Che segni lascia una esperienza del genere? "La mia
esperienza, è una storia banale se si vuole, è uno schiaffo del
destino ma anche una carezza perché io sono qua, è stato
pretesto per fermarmi e ragionare sulle mie cose, le mie cose
preferite". E quella che piace più delle altre è "l'incontro con
altre persone. Mi chiedo solo come sta una persona che investe
qualcuno e fugge? Io però non vado più in motorino".
Tartaro parla anche del suo lavoro e dell'attenzione che
dedica alla poesia: "La radio e la poesia penso si prendano,
sono entrambe fatte di aria, c'è la ricerca della parola esatta,
c'è la musicalità, il ritmo e soprattutto la pausa, che nella
poesia è fondamentale".
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