I Wiener Symphoniker saranno
protagonisti della primavera 2025 a Trieste. L'orchestra, in
collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia,
presenterà dal 10 al 13 aprile un trittico di concerti, diretti
dal maestro Petr Popelka.
Una collaborazione fra realtà culturali che supera i confini
- come è stato spiegato oggi durante una conferenza stampa al
teatro Rossetti -, che "arricchisce l'offerta artistica",
"attrae turismo di qualità" e "omaggia gli ideali che ispirano
l'appuntamento di Nova Gorica-Gorizia capitale europea della
cultura".
Il festival "Primavera da Vienna. I Wiener Symphoniker a
Trieste" prevede un cartellone di tre concerti; l'appuntamento
conclusivo sarà ripreso e trasmesso dalla televisione austriaca
Orf. Si parte con un "preludio" il 10 aprile, con sorprese
musicali in città, per poi proseguire l'11 con un concerto di
musiche verdiane e dalla Walkure di Wagner. Il giorno successivo
l'orchestra eseguirà la Sinfonia 38 in Re Maggiore KV 504 Praga
di Mozart e la Sinfonia 4 in Sol Maggiore di Gustav Mahler. Il
13 aprile il programma toccherà il repertorio d'operetta con Una
notte a Venezia di Johann Strauss figlio, di cui si ascolteranno
anche alcuni walzer e una polka, per passare poi a Josef
Strauss, Puccini, Tchaikovsky, Schimdt. I biglietti saranno in
vendita da domani.
"Il Politeama Rossetti - ha affermato il presidente dello
Stabile Fvg, Francesco Granbassi - è stato il primo teatro in
cui i Wiener Symphoniker si esibirono fuori dall'Austria": era
il 4 aprile 1902 e Trieste faceva ancora parte dell'Impero
Austro-Ungarico. "A 120 anni di distanza il legame si rafforza":
"spero che sia l'inizio di un percorso da fare insieme".
"Vogliamo unire il meglio di due culture - ha osservato il
sovrintendente dei Wiener Symphoniker, Jas Nast - in qualità di
ambasciatori musicali della città di Vienna, con il nuovo
festival vogliamo rivitalizzare e interpretare in chiave moderna
la storia comune delle due città di Vienna e Trieste e il grande
patrimonio culturale dell'intera regione
alpino-danubiana-adriatica. La musica come ponte da ieri a oggi
e attraverso i confini".
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