Omicidio: è questa la nuova accusa
per cui procede ora la Procura di Gorizia nell'ambito delle
indagini avviate a seguito della scomparsa, nell'estate del
2019, di un ex postino, Vito Mezzalira, 70 anni, dalla sua
abitazione di Sagrado (Gorizia). Prima di questa svolta gli
inquirenti stavano indagando per occultamento di cadavere e
truffa ai danni dello Stato. Lo riportano Il Piccolo e
Messaggero Veneto, riferendo che sono due le persone iscritte
nel registro degli indagati, la compagna dell'uomo e un
familiare di lei.
A fine gennaio la villetta di via Nuova era stata
scandagliata con il georadar e con il supporto delle unità
cinofile, per individuare possibili tracce dell'uomo. Ieri -
come riportano i quotidiani - la Procura di Gorizia ha disposto
nuovi rilievi all'interno dell'abitazione e della relativa
rimessa. Sul posto, una decina di uomini e donne del Nucleo
operativo radiomobile della Compagnia di Gradisca d'Isonzo e una
squadra operativa della vicina stazione di San Martino del
Carso.
Mezzalira era andato in pensione nel 2014 con la qualifica di
portalettere. Dopo la scomparsa, ricordano i quotidiani, la
compagna aveva riferito diverse versioni sulla scomparsa
dell'uomo, originario di Mantova: dalla presunta relazione
all'estero con una barista alla fuga da strozzini. Il fatto che
nel frattempo fosse lei a ritirare la pensione di lui aveva
insospettito gli investigatori, mettendo in campo anche
l'ipotesi di truffa ai danni dello Stato.
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