È stata una notte di ricerca senza
esito nella centrale idroelettrica di Bargi (Bologna), nel
bacino di Suviana, dove martedì pomeriggio è esploso un
alternatore, dei quattro dispersi che stavano lavorando al
collaudo dei lavori.
Le ricerche sono di fatto ricominciate ieri sera alle 20,
quando sono state ripristinate le condizioni minime di sicurezza
per poter lavorare. Ma la situazione rimane ancora molto
complicata perché i piani interessati - i meno 8, 9 e 10 - sono
ancora con oltre un metro d'acqua, pieni di macerie provocate
dall'esplosione e di pezzi di cemento armato.
Si va avanti senza sosta con il lavoro dei sommozzatori, con
l'aiuto di droni acquatici e idrovore.
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