Iren ha chiuso il primo semestre
con un margine operativo lordo di 563 milioni di euro, in
crescita del 9% sullo stesso mese del 2021 e ha raddoppiato gli
investimenti, pari a 739 milioni di euro,. L'utile netto del
periodo attribuibile agli azionisti è di 133 milioni di euro
(-31% rispetto a 193 milioni di euro al 30 giugno 2021), ma
senza il contributo di solidarietà e altri effetti non
ricorrenti sarebbe in crescita del 7,6%.
"In uno scenario energetico altamente complesso e sfidante,
caratterizzato da uno straordinario rincaro delle materie prime
che sta mettendo a dura prova cittadini e imprese, il Gruppo
Iren ha incrementato significativamente gli investimenti sui
propri territori di riferimento coniugando lo sviluppo con
attenzione alla transizione energetica e circolare", sottolinea
il presidente Luca Dal Fabbro, presidente di Iren. "I positivi
risultati appena approvati confermano le solide fondamenta del
Gruppo e la chiara visione strategica in grado di mostrare
resilienza di fronte a uno scenario energetico fortemente
volatile - afferma Gianni Vittorio Armani, amministratore
delegato e direttore generale di Iren - Il raddoppio degli
investimenti che si attestano pari a 739 milioni di euro
evidenzia la capacità di Iren di rispettare i target prefissati,
in particolare sull'economia circolare con quattro nuovi
impianti realizzati e sulle rinnovabili con 220 MW installati o
in costruzione a soli sei mesi dall'approvazione del Piano
Industriale". Armani ricorda che le politiche commerciali, nel
primo semestre del 2022, hanno parzialmente calmierato i rincari
delle materie prime sui clienti finali, evitando a ciascuna
famiglia un extra costo di circa 600 euro per l'energia
elettrica e il gas per il riscaldamento".
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