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Mostre: Dante e 'Un splendor mi squarciò 'l velo' a Parma

Mostre

Mostre: Dante e 'Un splendor mi squarciò 'l velo' a Parma

'Dal codice 3285 a Scaramuzza', dal 20 novembre alla Pilotta

PARMA, 18 novembre 2021, 15:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una grande mostra, due percorsi monografici paralleli se pur fisiologicamente congiunti, la scoperta delle Scuderie Ducali appena restaurate e rese sede espositiva della Grande Pilotta. È quanto la direzione del Complesso monumentale della Pilotta di Parma propone, dal 20 novembre al 13 febbraio, nell'ambito del progetto 'Dante e la Divina Commedia in Emilia-Romagna', un percorso diffuso che valorizza il patrimonio dantesco di 14 biblioteche e archivi storici in cui l'autore della Commedia, dopo l'esilio, trovò la sua seconda patria. Il titolo del progetto - 'Un splendor mi squarciò 'l velo' - tratto dal trentaduesimo Canto del Purgatorio, ha ricevuto il patrocinio del comitato per le celebrazioni Dantesche. È l'apporto della Nuova Pilotta voluto dal direttore Simone Verde e di fatto chiude i festeggiamenti in onore del sommo poeta nel 2021.
    A prefigurare il contenuto della mostra sono le due citazioni del sottotitolo, "il codice 3285" e il nome di Scaramuzza. Il codice è uno dei maggiori tesori della Biblioteca Palatina, capolavoro già appartenente ai Danti del Cento e riconosciuto come una delle più antiche trascrizioni della Commedia dantesca (risale ai primi del '300), dotato di uno straordinario apparato decorativo. La seconda citazione è riferita all'artista parmense Francesco Scaramuzza, che eseguì i dipinti murali con tecnica ad encausto a freddo tra il 1841 e il 1857, per impreziosire con la sua opera la Sala Dante della Biblioteca Palatina, che conserva la raccolta di manoscritti, incunaboli ed edizioni rare dantesche, passione e vanto della ducea di Maria Luigia d'Asburgo. Questo incarico diede spunto al pittore per un'ulteriore impresa: illustrare l'intera Divina Commedia e già nell'anno del centenario, il 1865, a Firenze vennero esposte le sue tavole riguardanti l'Inferno. Nel 1876 Scaramuzza finì di illustrare l'intera Commedia, in tutto 243 cartoni a penna, che sono l'oggetto dell'esposizione a lui riservata alle Scuderie Ducali.
   

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