Sangiovese, vermentino toscano e
Massaretta, ma anche cabernet e merlot: un vigneto tutto toscano
sorgerà in Burkina Faso, nel cuore dell'Africa. È l'iniziativa
di Francois Desirè Bazie, imprenditore italo-africano che da
rifugiato è diventato vignaiolo.
Fuggito nel 2008 dalla Costa d'Avorio, ma originario del
Burkina Faso, Bazie sta piantando, e sta insegnando a farlo a
tanti giovani sui connazionali, le prime barbatelle e il suo
sogno è produrre vini africani con vitigni autoctoni toscani,
che lui conosce bene, nella campagna di Bagre, nella provincia
di Boulgou, creando i presupposti per una alternativa concreta e
solida al fenomeno delle migrazioni che sta svuotando il paese.
Ex rifugiato politico, 44 anni, in Italia, prima in Piemonte poi
in Toscana, ha imparato a prendersi cura delle viti e a produrre
ottimi vini. Bazie è oggi titolare dell'azienda 'InCandiaBio'
che ha fondato, e produce vino del Candia dei Colli Apuani Doc,
insieme alla ricercata moringa, un 'superfood' africano che
assomiglia all'acacia e che gli è valso, nel 2020, l'Oscar Green
di Coldiretti.
"Sono tornato nel mio Paese di origine per aiutare i miei
connazionali grazie al Governo che ha concesso l'utilizzo di
queste terre - spiega - voglio insegnare quello che ho imparato
in Italia sull'agricoltura e sulle viti e sull'agricoltura in
generale. In Italia ho trovato ospitalità e gente per bene che
mi ha insegnato molto. Se oggi sono quello che sono, un
imprenditore agricolo, molto lo devo alle persone che ho
incontrato. Il Burkina Faso è un Paese in via di sviluppo, con
grandi potenzialità e risorse, che sta purtroppo perdendo la
generazione che dovrebbe costruire i pilastri del nostro futuro.
Creiamo qui le condizioni perché restino ma anche perché
tornino".
"Ho portato dall'Italia le barbatelle di vermentino,
sangiovese, massaretta, cabernet e merlot - aggiunge Bazie - che
sto piantando insieme ad un gruppo di giovani che partecipano al
progetto. Costruiremo una cantina e produrremo qui il primo vino
con vitigni toscani per il mercato africano. Ora c'è un pezzo
della Toscana nella mia terra di origine".
A livello nazionale, fa sapere Coldiretti Toscana insieme a
Bf, Filiera Italia e Cai (Consorzi agrari d'Italia) è stato
promosso uno dei progetti del Piano Mattei per l'Africa del
Governo italiano che prevede la coltivazione di oltre 40mila
ettari tra Algeri, Angola, Egitto e Ghana.
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