"Le tecnologie influenzeranno
necessariamente anche il futuro dell'agricoltura. Non solo
dovremo prenderne atto, ma dovremo anche innescare questa
rivoluzione grazie a figure professionali come gli agronomi
digitali, in grado di leggere i dati, interpretarli e dare le
giuste indicazioni, saper gestire dei robot e utilizzare questo
patrimonio che l'universo digitale metterà a disposizione
dell'agricoltura". A dirlo è Marco Caprai, membro della Giunta
di Confagricoltura e relatore al Wired Next Fest, l'evento che
si è svolto ieri a Firenze, nel prestigioso contesto di Palazzo
Vecchio. Con un intervento dal titolo "Agritech, nuove
generazioni in campo", in linea con la visione di
Confagricoltura sulla transizione digitale che interessa la
nuova generazione di agricoltori, Marco Caprai, anima e cuore
della cantina umbra Arnaldo Caprai, ha parlato dell'evoluzione
di un mestiere antico che consentirà al settore di attirare
sempre più talenti. Indiscutibilmente con una formazione sempre
più qualificata, che in Arnaldo Caprai è sempre stata sotto i
riflettori: "Da dieci anni siamo partner dell'Its Umbria, di cui
la nostra cantina è anche sede didattica. Con loro ci occupiamo
di formare gli agricoltori smart e digitali di domani".
Nell'azienda agricola di Montefalco è in corso di realizzazione
il primo vigneto digitale d'Italia: "Abbiamo messo a
disposizione con orgoglio a Its Umbria uno dei nostri vigneti,
nel quale verranno installati tutta una serie di sensori che
raccolgono e trasmettono centinaia di dati. Informazioni di
tantissimi generi, che devono poi essere interpretate per
seguire lo sviluppo della pianta al meglio al fine di ottenere
prodotti di maggiore qualità e minor impatto ambientale, a
partire dalla riduzione dell'utilizzo di sostanze chimiche e
dalla produzione di CO2".
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